venerdì, settembre 09, 2022

Chi era Napoleone Bonaparte?

Che personaggio era Napoleone?

Uno studio ragionato su una delle personalità più complesse della storia.

Giovane Napoleone


Una delle domande che più spesso mi vengono rivolte è decrivere Napoleone.

Chi era Napoleone Bonaparte? Come è arrivato al successo?

La domanda è semplice, ma la risposta non è così immediata.

Napoleone non è stato sempre lo stesso. C'è grande differenza tra l'adolescente di Brienne, dal giovame ufficiale alle prese con l'assedio di Tolone. Il console non somiglia all'Imperatore e il Bonaparte di Sant'Elena è veramente un'altra persona.

Credo che questo sia il punto di partenza per poter fornire una risposta che abbia un senso.

Suddividere la vita di Napoleone in blocchi mi aiuterà a descrivere meglio il personaggio Bonaparte.

L'adolescenza e la gioventù

Napoleone quando nemmeno ha compiuto 10 anni lascia la Corsica, dove ha trascorso, senza traumi i primo anni della sua vita. La famiglia lo manda a Brienne un collegio militare, passando prima per Autun per apprendere il Francese.

E' il primo trauma per Napoleone. Egli è spinto in un ambiente ostile per lui giovane corso, con difficoltà con la lingua, male in arnese.
I compagni lo deridono per il suo abbigliamento, per il nome che storpiano in Paille au nez.

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Napoleone come reagisce?

Si  chiude in se stesso. Avrebbe potuto deprimersi o cercare di scappare da quella situazione disagevole, ma non lo fa. Egli crea un nuovo ambiente, fatto di letture, di sogni, di ambizioni.
Egli si concentra sul futuro, non si cura dei sberleffi degli amici eman mano raccoglie la loro stima.

E sì considerato un diverso, ma i cmpagni riconoscono in lui un qualcosa di speciale.

Studia a settori, non gli interessa il latino, ma la matematica sì e la studia con vigore e passione.

Si fa apprezzare da alcuni maestri e viene mandato a Parigi all'accademia militare dove esce da sottufficiale.

A questo punto Napoleone non sa che fare nella propria vita.

Si appassiona al movimento indipendentista corso e a Pasquale Paoli che lo rappresenta.

Cerca di farsi notare, di farsi spazio,ma non piace a Paoli.

E' inquieto il Napoleone di quegli anni, cerca una direzione per la sua vita e nemmeno la intravede nella vita militare che sembra solo il modo di percepire un minimo di paga.

Cerca qualcosa in più. Pensa la commercio, agli affari e a un matrimonio conveniente e punta alla sorella della moglie di Giuseppe, Desirèe figlia di un ricco commerciante di Marsiglia.

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L'imprevisto

Se  le cose fossero andate in tale maniera avremmoa vuto un Napoleone che abbandona la vita militare per dedicarsi ai traffici e ai commerci e c'è da scommettere che sarebbe diventato ricco e famoso.

Accade ciò che era imprevedibile. Napoleone a Parigi comprende che la vita a Marsiglia con Desirèe e un barca di soldi sarebbe poco.

Decide di osare in grande, di valere di più.

Conosce i membri del Direttorio e la corte di donne belle, affascinanti e di consumata esperienza che fanno di contorno a quegli uomini di potere.

Tra loro c'è una giovane vedova Giuseppina, amante di Direttore Barras. L'inesperto Napoleone subisce in maniera totale il fascino e la provata esperienza della Beauharnais. La vita di Napoleone cambia all'improvviso. Matrimonio e prima campagna d'Italia.

Napoleone è pieno di energia. Follemente innamorato e con i galoni del comando. In Italia fa faville e la conquista andando ben oltre le previsioni del Direttorio.

A questo punto egli è diventato un personaggio popolare e pericoloso per cui il Direttorio è ben felice di assecondarlo quando progetta la campagna di Egitto.

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Il Consolato

Primo console


La campagna d'Egitto è un mezzo insuccesso. Napoleone fa molte conquiste, ma inutile dopo che Nelson gli ha distrutto la flotta. 
Bonaparte torna a Parigi quando comprende che la situazione in Oriente è in stallo.

In Francia trova un nuova situazione. Il Direttorio è in difficoltà. Nuove forze premono per prendere il potere. Napoleone comprende che può aspirare a qualcosa di più, ma cerca di muoversi con prudenza.

Sono decisivi il fratello Luciano e Giuseppina. Sono loro, in fondo i veri protagonisti del 18 Brumaio del 1799.

Napoleone sembra timido, poco risoluto. E' il fratello che lo salva dall'impeto del Consiglio dei 500. Riesce alla fine a conquistare il potere col consolato.

Napoleone console è ancoa un uomo della rivoluzione. I suoi ideali, le sue azioni ne sono la dimostrazione. E resta anche un soldato. La seconda campagna d'Italia è un altro successo.

L'Impero

Napoleone comprende ben presto di essere l'uomo del destino. Ha una forza di lavoro e un'ambizine superiore e dalla sua parte l'esercito. La stada verso il potere assoluto è spianata. Il passaggio a Primo console quasi obbligato.

Napoleone deve parare le minacce interne. Da un lato i giacobini, dall'altra i relaisti. Il pericolo è reale e se ne accorge alla vigilia di Natale del 1800 quando a rue Saint Nicaise un carretto carico di esplosivi scoppia al passaggio della sua carrozza. Si salva per miracolo, ma comincia un'epurazione interna.

Bonaparte sa ora che rappresenta il potere e per questo lo combattono e ciò gli dà una nuova consapevolezza.

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Bonaparte sceglie la strada della repressione, ma anche quella della conciliazione. L'Impero è anche il tentativo di ricostituire una specie di corte, un modo per richiamare in patria gli esiliati e per farsi meglio accettare dalle altre potenze europee.


Tilsit
L'incontro di Tilsit

E' questo è il periodo della piena maturità di Napoleone. Egli rinnova la macchina amministrativa, dà alla Francia nuove leggi, fortifica le conquiste della Rivoluzione che ritiene positive. 

Il suo disegno prevede una Francia egemone in Europa e i suoi eserciti gli permettono di farlo. E' al Tilsit quando si riappacifica con lo zar Alessandro che raggiunge il punto più alto.

La decadenza

A questo punto Napoleone non conosce limiti. Comincia a compiacersi di se stesso e non comprende che l'ordine che ha raggiunto deve essere mantenuto.

 Invece è egli stesso che lo turba con l'invasione della Spagna. L'impresa è funesta perchè fagocita le migliori forze del suo esercito in una guerra logorante.

Tali errori portano allo sgretolamento della sua costruzione. La Russia cerca di evadere gli impegni di Tilsit e a nulla vale il tentativo di rinnovarli fatto a Erfurt. I nemici di Napoleone sono in fermento, l'Austria vuole la rivincita, la Prussia è inondata da uno spirito nazionalistico senza precedenti rafforzato dalla regina Luisa.

La campagna di Russia sancisce la fine di Napoleone che perde il suo esercito. Le sconfitte del 1813 e del 1814 sono la conseguenza della disfatta in terra russa.

Sant'Elena

Longwood house


L'uomo Napoleone cambia dopo la prima abdicazione. Bonaparte comprende che si è spinto troppo oltre cerca di trovare un nuovo equilibrio. I Cento Giorni sono famosi per l'epilogo di Waterloo, ma in realtà sono tutto un tentativo di scongiurare una guerra da parte di Napoleone.

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A Sant'Elena Napoleone non è più lo stesso. Malgrado non sia vecchio decade nel fisico e nella mente. L'inattività forzata lo uccide. Egli uomo instancabile, pieno di impegni è relegato su una isola sperduta a non fare niente. E Napoleone si spegne. La malattia lo uccide, il cancro allo stomaco lo divora, ma in realtà già è morto dentro.

Si fa fatica a trovare il Napoleone imperatore nell'uomo di Sant'Elena.

Conclusioni

Chi era Napoleone?

Un uomo eccezionale favorito dai tempi in cui ha vissuto che seppe approfittare delle circostanze a lui favorevoli. Bonaparte fu un eccellente soldato, un uomo organzzato e previdente, un accentratore capace di circondarsi dagli uomini migliori del suo tempo.
Napoleone fu un instancabile lavoratore ed ebbe una fede assoluta nelle sue capacità, ma ebbe le sue debolezze che lo portarono alla rovina.





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