La missione impossibile di scrivere una biografia su Napoleone
Dopo Gesù, Napoleone è il personaggio della Storia su cui sono state scritte più biografie.
La difficoltà di scrivere una biografia di Napoleone innovativa
Scrivere della vita di un grande personaggio della storia è impresa difficile, ma essere biografi di Napoleone è un esercizio ai limiti dell'impossibile.
La vita di Napoleone è piena di episodi degni di essere descritti, dalle grandi battaglie, alle grandi riforme, dalla vita privata tempestosa e romanzesca alla fine triste, in esilio nella sperduta isola atlantica di Sant'Elena. OLtre alle vicende storiche resta la complessità dell'uomo, pieno di certezza, ma anche di forti contraddizioni, ma soprattutto un uomo che seppe adattarsi ai repentini cambiamenti della sua epoca.
Bonaparte è stato un uomo complesso, pieno di sfaccettature, ma la cui
principale peculiarità è stata quella dell'adattamento. Napoleone nel corso
degli anni ha subito diverse trasformazioni.
Dall'adolescente pieno di rabbia e di ambizione, al giovane soldato in cerca di affermazione, dal Piccolo Caporale della prima campagna d'Italia al generale che invade l'Egitto. E ancora dall'uomo che assale e conquista il potere, al capo di Stato riformatore. Un processo lungo di evoluzione di Napoleone che lo portarono a reggere le sorti dell'Europa.
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Le difficoltà dello storico
Per uno storico due sono le difficoltà principali: la scarsezza delle fonti o la sovrabbondanza delle stesse.
Il caso Bonaparte è unico perché la mole delle fonti è così vasta da non permettere a nessun studioso la possibilità di consultarle tutte.
Di Napoleone, esistono così tante biografie, articoli, film, serie tv e romanzi che è veramente difficile dire qualcosa di nuovo, fornire una nuova chiave di lettura agli avvenimenti che contrassegnarono la sua epopea.
E' veramente difficile districarsi tra memorie, libelli, corrispondenze, atti ufficiali per cui essere veramente innovativi e non ripetitivi quando si parla di Napoleone è un'impresa con alte probabilità di fallimento.
Tale difficoltà , però costituiscono anche uno stimolo a cercare di raccontare un Napoleone sotto una luce diversa, con un'angolazione capace di scovare i tratti distintivi non ancora esplorati. Una sfida che non può non partire dall'uomo.
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Un periodo complesso
Parlare di Napoleone significa addentrarsi in un periodo storico tra i più
complessi della storia.
L'Europa è sbigottita e devastata dagli
effetti della Rivoluzione francese e dal regicidio di
Luigi XVI.
La nobiltà comincia a mostrare più di una crepa
di fronte all'imporsi della borghesia. Il clero perde potere e privilegi. Il
secolo dei Lumi aveva portato nuove idee, nuove concezioni sullo Stato e sui
diritti dei cittadini e tali concezioni si fanno spazio non solo nei salotti
letterari.
La Rivoluzione francese scoppia fragorosa come un vulcano da troppo tempo inattivo e spaventa.
La lava di questa clamorosa eruzione travolge tutto e tutti. La Francia si trasforma, le fazioni si affrontano con estrema crudeltà. Il sangue scorre per le vie di Parigi e non solo.
La Franncia scende in guerra
Le potenze europee assistono sbigottite a quello che sta accadendo in Francia
e hanno paura. Hanno capito che se il seme della Rivoluzione come un virus
colpisse i loro territori non sarebbero stati in grado di arrestarlo.
Per tale
ragione scoppia la guerra con la Francia. Il tentativo è quello di restaurare
lo status quo. Rimettere i Borbone sul trono, qualche riforma, qualche
esecuzione e tutto sarebbe rientrato, questo lo scopo nemmeno troppo nascosto
delle potenze europee arroccate a difesa dei loro privilegi e della loro
concezione della vita e della Nazione.
In Francia dopo il terremoto rivoluzionario e il Terrore imposto da Robespierre c'è voglia di normalità. Gli assiomi della Rivoluzione, la libertà, l'eguaglianza, la fraternità sono ben accetti, ma la Nazione deve prosperare e non può più essere divisa, anche per fronteggiare al meglio le minacce che provengono dall'esterno.
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Il bisogno di stabilità
L'idea di un uomo che abbia idee di fondo rivoluzionarie, ma capace di dirigere la Francia con polso fermo comincia a farsi largo. Bisognava, però trovare l'uomo giusto!
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Napoleone Bonaparte
Napoleone diventa l'uomo ideale. Non è precisamente un nobile, ma di buona famiglia. Ha recepito le idee della rivoluzione, ma ama l'ordine. Bonaparte è un militare e questo è un punto fondamentale. Un nuovo uomo per il Governo della Francia deve tacitare fazioni bellicose per cui è necessario qualcuno che abbia la possibilità di muovere uomini che lo sostengano.
Napoleone ha doti di leader innato ed è ambizioso.
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La Prima campagna d'Italia lo impone all'attenzione e subito si comprende che sarà l'uomo del destino.
Napoleone Bonaparte è il protagonista principale del suo tempo, egli è colui che segna il passaggio tra due epoche riuscendo nell'impresa di unire le esigenze delle nuove classi sociali con le aspirazioni di stabilità dei vecchi potenti.
E Napoleone comprende da subito il suo ruolo.
Richiama i nobili
esiliati, stipula un Concordato con la Chiesa, premia il merito, esalta
l'eguaglianza pur sacrificando un pezzo di libertà. Combatte con forza gli
ultimi ribelli, sia i Giacobini che Realisti. Alla fine almeno all'interno la
Francia è pacificata.
Restano i nemici esterni. Napoleone sfodera le sua abilità di stratega, le sue truppe fatte di coscritti si battono molto meglio degli eserciti delle altre nazioni e sanciscono l'egemonia francese sull'Europa.
Un disegno perfetto che forse Napoleone spinge troppo oltre con l'inutile e dispendiosa invasione della Spagna e con la disastrosa campagna di Russia.
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Le fonti storiche
Difficile poi parlando di Napoleone fare una cernita delle fonti. La bibliografia che parla del grande Corso è così vasta da rendere impossibile a qualsiasi studioso una ricerca globale.
Il personaggio di Napoleone poi è stato così divisivo da incontrare fonti che lo descrivono quasi come un essere mitologico e altre che lo dipingono come un mostro. Una totale mancanza di obiettività.
La popolarità di Napoleone in vita e post mortem facilitò la crescita di libri, libelli e soprattutto memorie dei suoi contemporanei abbagliati anche dal successo del più famoso dei memoriali quello di Las Cases direttamente da Sant'Elena e questo ha reso il compito dello storico, se possibile ancora più arduo.
La rivoluzione e Napoleone
Un'analisi accurata di Napoleone non può prescindere dai fatti che rilevanti dell'epoca e della percezione e sviluppi che essi ebbero sulla personalità di Bonaparte.
Non vi è dubbio che l'ascesa di Napoleone fu favorita dai fatti eccezionali
della sua epoca. La rivoluzione francese fu un vero e proprio tsunami che mise
in dubbio ogni certezza del passato, ma principalmente diede la possibilità di
imporsi anche a chi veniva dal basso. E di questo Napoleone approfittò a piene
mani.
Soprattutto nell'esercito c'erano molti vuoti da riempire perchè la
maggior parte degli ufficiali erano nobili che erano emigrati o si erano
rifiutati di prestare servizio nell'esercito rivoluzionario.
Tale situazione favorisce anche la rapida carriera di Napoleone e forma una serie di alti ufficiali e generali che saranno la vera spina dorsale della formidabile macchina da guerra napoleonica.
L'evoluzione di Napoleone
Oggi si fa un gran parlare della dote dell'adattamento come uno dei pregi principali in una società in piena e veloce evoluzione tecnologica. Ecco che Bonaparte aveva in questa dote uno dei suoi punti di forza.
Napoleone seppe adattarsi all'esercito strampalato della prima campagna d'Italia, fiutò il vento favorevole a un colpo di Stato, seppe circondarsi di uomini valorosi e ambiziosi, imparò l'arte di governare.
Forse l'unico campo in cui Napoleone meno seppe cogliere le novità fu proprio quello militare. Troppo innamorato delle sue capacità strategiche non si accorse che gli avversari negli anni cominciavano a prevedere le sue mosse. Troppo sicuro di sè e dei suoi uomini Bonaparte sottovalutò le capacità di guerreggiare degli avversari che nel corso degli anni si erano organizzati per fronteggiare la sua perfetta macchina da guerra. Poche le innovazioni anche negli strumenti stessi per fare la guerra che rimasero più o meno gli stessi durante tutto il suo periodo.
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Napoleone piegò la Storia
Napoleone ebbe il pregio di piegare il determinismo della storia a suo vantaggio, grazie al suo ingegno, alla forza del suo carattere.
Tracciare una biografia di Napoleone vuol dire quindi, identificare l'evoluzione dell'uomo in rapporto agli avvenimenti e verificare come essi incisero sulle sue decisioni.
Napoleone fu l'uomo del destino
La sua ascesa incarnava la voglia della Francia di un nuovo equilibrio e Napoleone seppe dare forma a questa esigenza costruendo uno Stato nuovo, aperto alle nuove forze sociali, meritocratico, con grande attenzione allo sviluppo scientifico e all'arte. Una Nazione moderna e organizzata nei suoi apparati e nelle sue leggi. Non era un'impresa semplice da realizzare, ma il risultato fu eccezionale.
Napoleone seppe mettere ordine al caos che la Storia aveva provocato.
L'uomo Napoleone
Ho sempre cercato di entrare nella testa di Napoleone per capire cosa pensava, quali erano le molle dl suo agire. Scomporre l'uomo per poi ricostruirlo. Una specie di tecnica di Feynman applicata a Bonaparte e alla storia.
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