Napoleone morì di cancro allo stomaco o fu avvelenato?
L'esilio a Sant'Elena
La sconfitta di Waterloo e Napoleone che si consegna agli Inglesi
Gli Inglesi volevano annientare il loro principale nemico in maniera definitiva e grande fu l'errore di Napoleone il quale credeva in un trattamento benigno da parte dei britannici.
Vostra Altezza Reale Vittima delle fazioni che distraggono il mio paese e dell'inimicizia delle più grandi potenze d'Europa, ho terminato la mia carriera politica e vengo, come Temistocle, a dedicarmi all'ospitalità del popolo britannico. mi metto sotto la protezione delle loro leggi; che rivendico da Vostra Altezza Reale, come il più potente, il più costante e il più generoso dei miei nemici. Rochefort 13 luglio 1815Napoleone
Lettera Napoleone al principe reggente (Royal Archives) |
Sant'Elena
Sant'Elena vista dal satellite (fonte:NASA) |
La scelta di Sant'Elena fu ben ponderata. L'isola è uno scoglio posto nel bel mezzo dell'Atlantico con la costa più vicina a circa 2000 chilometri di distanza.
Hudson Lowe
L'ultima precauzione fu quella di nominare come Governatore dell'isola Hudson Lowe un burocrate ossessionato da Napoleone e dalla sua possible fuga che rese l'esilio di Bonaparte simile a una prigione.
Il clima umido di Sant'Elena, ma soprattutto la progressiva perdita di ogni speranza di fuga e di salvezza accelerarono la decadenza fisica oltre che morale di Napoleone.
La salute di Napoleone
" Le mie gambe sono gonfie, ho un inizio di scorbuto nella bocca; è una dissoluzione del sangue che annuncia quello che sta per succedere. Il mio aspetto spaventa tutti quanti"
Dall'aprile del 1821 le cose precipitarono e Napoleone morì il 5 maggio del 1821 alle 17:49.
Le cause della morte di Napoleone
Da quel giorno si aprì un dibattito, che dura fino ai giorni nostri per stabilire le cause della morte dell'Imperatore.
Sono state condotte analisi, sono state create delle teorie, si sono studiati i sintomi accusati da Bonaparte traendo spunto dalle varie memorie dei testimoni presenti sull'isola.
Procediamo con ordine e passiamo in rassegna tutti gli elementi che abbiamo a disposizione.
L'Autopsia
All'autopsia praticata all'Imperatore erano presenti Francesco Antommarchi, medico personale di Napoleone, il conte Montholon, il generale Bertrand, il cameriere St.Denis i maggiordomi Marchand e Pierron e l'abate Vignali queste persone facevano parte della delegazione francese.
La delegazione inglese era, invece formata da Archibald Arnott, Thomas Shortt, Charles Mitchell, Francis Burton, Matthew Livingstone, Walter Henry, George Henry Rutledge, da Sir Thomas Reade in vece del governatore dell'isola Hudson Lowe, dal maggiore Charles Hamilton e da William Crokat
Sia Antonmarchi che la delegazione inglese stilarono un rapporto dell'autopsia. Questi i passaggi più importanti.
- Lo stomaco di Napoleone era pieno di un liquido nerastro, nauseabondo del colore simile a fondi di caffè.
- Per quasi tutta la sua estensione lo stomaco era pieno di evidenze cancerose.
- Presenza di un'ulcera perforata della grandezza di 6/7 mm vicino al piloro.
Queste le condizioni dello stomaco di Napoleone da cui gli esperti hanno tratto un'unica conclusione: evidenze incontrovertibili di cancro allo stomaco con l'aggiunta di un'ulcera perforata.
L'ulteriore ipotesi di una gastrite cronica associata a un'ulcera perforata e a un'anemia da sanguinamento come causa della morte pur essendo suggestiva a molti esperti sembra secondaria.
Dall'evidenze autoptiche, quindi non ci dovrebbero essere dubbi sulle cause della morte di Napoleone. Uno scirro o cancro allo stomaco come era avvenuto per il padre dell'Imperatore Carlo Bonaparte e la sorella Paolina.
Le ipotesi dell'avvelenamento
Napoleone nel corso del suo soggiorno a Longwood sull'isola di Sant'Elena, in qualche passaggio adombrò lui stesso la possibilità di un avvelenamento da parte degli Inglesi. Questa ipotesi è stata valutata e dibattuta.
Gli studiosi, nella grande maggioranza non sottoscrivono la teoria dell'avvelenamento progressivo, ma non tutti si dicono così sicuri che la cosa sia avvenuta.
Barry O'Meara
HSM Bellerophon |
O'Meara si fece portatore della tesi secondo cui il Governo inglese intendesse accelerare la fine di Napoleone e di questa teoria ne fece un libro.
Le accuse di O'Meara caddero nel vuoto, ma in tempi più recenti la suggestiva ipotesi della morte di Napoleone per avvelenamento da arsenico ha ripreso piede e sono cominciati vari studi pro e contro tale teoria.
La teoria del dottor Sten Forshufvud
Fu un dentista svedese, Dr Sten Forshufvud che dall'analisi dei sintomi descritti da Marchand nelle sue memorie intese trovare evidenza di avvelenamento da arsenico.
Uno studio condotto sui capelli di Napoleone rilevò una concentrazione di arsenico cento volte quella usuale per cui la teoria dell'avvelenamento sembrava, per la prima volta essere plausibile.
Il libro di Ben Weider e David Hapgood
Nel libro "L'assassinio di Napoleone" Ben Weider e David Hapgood cercano di scoprire anche il colpevole dell'avvelenamento e lo indicano in Montholon.
Secondo l'ardita teoria degli autori Montholon avrebbe avvelenato Napoleone perché stanco di restare a Sant'Elena, perché geloso dell'attenzioni che l'Imperatore aveva rivolto alla moglie e perché spinto dai Borbone che lo ricattavano per alcune sue speculazioni che minacciavano di rendere pubbliche.
L'arsenico nella carta da parati
Longwood house |
Un'altra teoria sempre con l'arsenico in primo piano fu quella del veleno assorbito da Napoleone attraverso l'ambiente.
La carta da parati di Longwood in primis, ma anche da cosmetici, candele e dal veleno per i topi usato in grandi quantità visto che Longwood era infestata dai ratti che l'Imperatore sovente trovava a passeggiare nelle sue stanze.
La teoria dell'arsenico decade
E' negli anni 80 che vengono fatti altri prelievi. Questa volta sono ciocche di capelli di Giuseppina, del figlio di Napoleone e di altri 10 contemporanei di Bonaparte.
Tutti avevano delle concentrazioni di arsenico simili a quelle trovate nel corpo di Napoleone e ciò significava che la presenza ambientale dell'arsenico era comune all'epoca e questo faceva decadere la tesi dell'avvelenamento.
La teoria dell'acqua di colonia di Parvez Haris
La più recente teoria per spiegare la morte di Napoleone è quella formulata da Parvez Haris professore di chimica presso l'Università De Montfort (DMU) di Leicester.
Secondo Haris, Napoleone sarebbe stato ucciso dall'acqua di colonia che egli consumava in maniera ossessiva sfregando di continuo il suo corpo compreso il capo e anche annusandola e qualche volta addirittura assaggiandola.
In particolar modo gli oli essenziali presenti nell'acqua di colonia sarebbero stati la causa della decadenza fisica di Bonaparte e dello svilupparsi del suo cancro allo stomaco a causa dell'interferenza enocrina degli stessi.
A maggiore prova della sua tesi Haris fa riferimento anche ad alcuni tratti fisici di Bonaparte come lo sviluppo del seno e il corpo glabro sempre effetti degli oli essenziali contenuti nell'acqua di colonia.
D'altra parte è verò che Napoleone facesse un uso smodato di acqua di colonia.
Egli affermava essere un'usanza che aveva appreso in oriente e secondo le sue convinzioni lo avrebbe preservato dalle malattie come era accaduto per la peste che si era propagata durante la campagna d'Egitto.
Sebbene il ruolo dell'alcol presente nell'acqua di colonia effettivamente svolse il suo ruolo antisettico, gli oli essenziali secondo Haris ne avrebbero provocato la morte.
E se Napoleone non fosse morto a Sant'Elena?
La teoria della sostituzione
Tra le più ardite e antistoriche teorie sulla morte di Napoleone ci sono quelle secondo cui Napoleone non approdò mai sull'isola di Sant'Elena, ma sostituito con un sosia.
Il vero Napoleone sarebbe vissuto a Verona e morto ucciso dagli austriaci nel tentativo di scavalcare un muro per ricongiungersi col figlio.
Oltre a questa teoria c'è quella di Napoleone segretamente evaso e sbarcato in America e quella secondo cui a Les Invalides non sia presente il corpo di Napoleone, ma quello del servitore Cipriani morto nel 1818. Secondo quest'altra fantasiosa teoria Napoleone sarebbe stato dissotterato e al suo posto ci sarebbe il corpo di Cipriani. Le ragioni di tale comportamento degli Inglesi sarebbero sconosciute.
Proseguendo col novero delle teorie ce n'è una che addirittura stabilisce che il corpo di Napoleone sia sepolto all'abbazia di Westminster e non a Les Invalides. I sostenitori di questa tesi fanno riferimento al fatto che il Governo francese si sia opposto a prelevare il DNA di Bonaparte e che ci sono varie incongruenze tra la disposizione del cadavere così come esposta dai testimoni del 1821 e quella del 1840.
Conclusioni
Sebbene la teoria dell'avvelenamento sia piuttosto suggestiva le evidenze che provengono dall'autopsia eseguita sul corpo di Napoleone all'indomani della sua morte e anche i sintomi descritti dai suoi memorialisti fanno propendere con quasi assoluta certezza per l'ipotesi di morte per un cancro allo stomaco aggravato dalla perforazione dell'ulcera.
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