martedì, maggio 11, 2021

La Corsica, l'isola dove nacque Napoleone

Le isole nel destino di Napoleone

Napoleone ritratto


Corsica

La Corsica alla fine del 1700, era un'isola conosciuta per l'indomito coraggio dei suoi abitanti attaccati in modo viscerale alla propria terra. Popolo fiero, incline alla vendetta. Nessun altra attrattiva, però proveniva dall'isola, nessun episodio degno di nota accomunava la Corsica alla storia.

La Storia sembrava aver dimenticato la Corsica conosciuta solo come luogo d'esilio di Seneca (leggi) che vi soggiornò 8 anni.

La nascita di Napoleone

firma napoleone


Napoleone nacque ad Ajaccio il 15 agosto del 1769.

Un nome insolito, già presente tra i Bonaparte, che rappresentò un problema per il giovane Bonaparte. Paille au nez, così venne storpiato il suo nome dai compagni a Brienne, una delle 12 scuole militari di Francia.

Il giovane Corso, grazie al padre, infatti riuscì ad accedere a spese del Re alla prestigiosa scuola.

Facciamo, però un passo indietro.

I Bonaparte e la Corsica.

I Bonaparte erano originari della Toscana, come si può evincere dagli stemmi della casata presenti su alcuni edifici fiorentini. L'esilio in Corsica avvenne, per un ramo della famiglia,  nel 1500 a causa dell'ostilità guelfa.

Carlo Bonaparte

Carlo e Letizia


Carlo Bonaparte, padre di Napoleone, era un uomo brillante, di spiccata intelligenza e di grande eloquio. Bello di aspetto, ambizioso, incline al gioco e alla dissolutezza Carlo cercò di farsi strada nella società corsa.

Il padre di Napoleone aveva seguito in corso di scienza delle leggi a Pisa e ben presto si legò al partito di Pasquale Paoli, il patriota che lottava contro i Genovesi, padroni dell'isola, per l'indipendenza della stessa.

Pasquale Paoli

Corsica


La lotta di Paoli ebbe i suoi effetti e gran parte dell'isola passò sotto il controllo degli insorti malgrado l'opposizione delle truppe francesi inviate in Corsica dietro sollecitazione della Repubblica di Genova.

I Genovesi dovettero arrendersi all'evidenza di non poter mantenere il controllo dell'isola e la cedettero alla Francia.

A questo punto le truppe che sbarcarono sull'isola furono più numerose e agguerrite e sconfissero il 9 maggio del 1769 gli uomini di Paoli nella battaglia di Ponte Nuovo.

A Pasquale Paoli non restava altro che l'esilio in Inghilterra insieme a pochi fedelissimi. 
Carlo Bonaparte avrebbe voluto seguire il suo mentore nel suo destino, ma fu dissuaso dal fratello del padre Luciano, arcidiacono della cattedrale di Ajaccio.

Carlo Bonaparte e il Conte Marbeuf

Pasquale Paoli
Pasquale Paoli



Si aprivano nuove prospettive di carriera per l'ambizioso Carlo.

Nel frattempo Carlo si era sposato con la ragazza più bella dell'isola Letizia Ramolino da cui ebbe 13 figli di cui solo 8 sopravvissero. 5 i maschi e 3 le femmine.

Carlo proseguì nella sua zione politica e instaurò un forte legame col Governatore francese dell'isola: il conte Marbeuf.

Proprio grazie alla benevolenza di Marbeuf che il padre di Napoleone ottenne nel 1776 di far parte della delegazione corsa agli Stati Generali. Lo stesso conte fece ottenere a Carlo l'incarico di consigliere del tribunale di Ajaccio, posto che gli consentì di provvedere economicamente a Letizia e alla numerosa prole. 

Sempre Marbeuf consentì a Napoleone di frequentare a spese del Re una delle 12 scuole militari di Francia, quella di Brienne di cui prima vi parlavo.

Napoleone a Brienne

Napoleone vi arrivò che aveva solo 9 anni. Con dolore doveva lasciare la sua famiglia, i suoi fratelli, la madre, ma lo fece a modo suo, con forza, senza abbattersi, affrontando la vita che gli si poneva davanti con rabbia. A Brienne condusse vita solitaria, in lotta perenne con i suoi compagni che lo vedevano diverso. 
Napoleone si impegnò negli studi prediligendo le materie a lui più congeniali come la matematica e la storia, tralasciando con disprezzo quelle per cui non aveva interesse come lo studio del latino.

Keralis ispettore delle scuole militari lo selezionò, pur non avendo ancora l'età per essere mandato all'Accademia di Parigi.

La morte di Carlo Bonaparte

Carlo Bonaparte
Carlo Bonaparte


Mentre ancora era a Brienne il padre Carlo, il 24 febbraio del 1785 a 40 anni morì a Montpellier di cancro allo stomaco; la stessa malattia che il 5 maggio 1821 portò alla tomba il figlio Napoleone.

Quando Napoleone era all'apice della sua gloria ebbe la proposta della municipalità di Montpellier di erigere una statua in onore del padre. La risposta di Napoleone fu: "lasciamo in pace i morti"!

La storia tra Napoleone e la Corsica è simile a quella di un grande amore, di una sconfinata passione che all'improvviso svanisce.

Napoleone il grande


Bonaparte da giovane agognava scrivere una storia della Corsica, voleva esserne il liberatore, disprezzava gli invasori francesi ed aveva eletto a proprio idolo Pasquale Paoli. 

Dopo la precipitosa partenza dall'isola insieme alla sua famiglia costretto alla fuga per non incorrere nell'ira vendicativa dei seguaci di Paoli che aveva tradito, Napoleone dimenticò la Corsica.

Vi fece ritorno, per un bbrevissimo tempo, tornando dall'Egitto. Neppure in maniera indiretta si curò della sua patria di nascita. Pochi abbellimenti e opere pubbliche poche risorse. Per questa ragione Napoleone ancora oggi non è molto amati dai Corsi


Voci correlate

Letizia Ramolino, la madre di Napoleone

L'altezza di Napoleone

Le api nella simbologia napoleonica

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