lunedì, aprile 12, 2021

Napoleone e l'amicizia

 Chi erano gli amici di Napoleone?

Il suo concetto di amicizia


Napoleon



Napoleone aveva un solido concetto dell'amicizia. I suoi valori erano quelli che provenivano dalla sua educazione dell'infanzia, dei principi della sua terra. 

Egli aveva ereditato il senso dell'onore, della lealtà, del rispetto. I legami per lui erano profondi e inalienabili. 
Lo dimostrò, fo
rse in qualche caso sbagliando, nei confronti della sua famiglia e di coloro che in qualche modo si erano a lui legati.



Bernadotte e Desirée


Desirèe


Un esempio su tutti è quello di Bernadotte, che fin dai tempi del 18 Brumaio aveva dimostrato di non essere un uomo del tutto fidato, a cui Napoleone non negò la possibilità di diventare principe ereditario di Svezia. Lo fece in forza di un vecchio amore, quello per Desirée Clary che aveva deluso sposando Giuseppina e che mai dimenticò del tutto.

Rustam


rustam


Per un uomo di tale tempra l'amicizia era un valore sacro per cui il tradimento era inammissibile per cui coloro che lo tradirono non riuscirono mai ad entrare di nuovo nelle sue grazie, come accadde a Rustam il mamelucco fedele che non volle seguirlo nel primo esilio, quello all'isola d'Elba.

Napoleone non dimenticò mai i suoi amici


Napoleone non dimenticava mai i suoi amici come testimonia il suo testamento e i suoi lasciti o provvigioni a chiunque gli era stato in qualche modo vicino, non scordando nemmeno coloro che lo avevano fatto quando era un umile sottotenente o nel periodo di Marsiglia quamdo la famiglia Bonaparte appena fuggita dalla Corsica, era in evidenti difficoltà finanziarie.

I suoi amici non erano dei potenti, ma persone umili o a volte anche degi estranei che avevano attirato in qualche modo il suo favore o la sua simpatia.

Le caratteristiche principali delle persone che Napoleone stimava erano la probità e l'onestà.

Il Maresciallo Lefebvre



Marechal lefebvre


Esemplificativo a questo rigurado la nomina a Maresciallo del generale Lefebvre.

Lefebvre non era il migliore dei suoi generali  pur essendo un valoroso soldato. Aveva sposato, inoltre un ex lavandaia i cui modi poco nobili risaltavano spesso a corte suscitando più di un commento salace. Lefebvre, però aveva una qualità che era importantissima per Napoleone: era un uomo onesto e per tale ragione lo premiò.

Jean Lannes


Marechal Lannes


Uno degli amici più sinceri di Napoleone era Lannes, uno dei pochi che gli dava del tu, che gli parlava da pari a pari come un fratello. Quando Lannes morì dopo una ferita ricevuta durante la battaglia di Aspern Essling il suo dolore fu sincero e profondo.

Napoleone non concedeva facilmente la sua amicizia nè tanto meno si faceva blandire da promesse di favori futuri.

Napoleone non si faceva blandire

La duchessa di Guiche


Duchesse de Guiche



Poco dopo il 18 Brumaio nei ranghi dei realisti nuove speranze si elevarono. Napoleone poteva far tornare i Borbone in cambio di un ruolo di primo piano. 
A tale scopo fu mandata in avanscoperta la duchessa di Guiche che fu subito ben accolta da Giuseppina sempre sensibile al fascino della nobiltà e dell'Ancien Regime.

La duchessa non tardò a rendere note le sue intenzioni affermando che col ritorno del re sarebbe stata eretta una colonna al Carousel con Napoleone che incoronava il re.

Quando Giuseppina con un certo fervore, raccontò la cosa a Napoleone egli rispose che la duchessa aveva omesso di dire che sotto la colonna ci sarebbe stato il cadavere del Primo Console.
La duchessa dovette allora fare in fretta i bagagli e tornare a Londra.

Napoleone e i suoi soldati


Le grognard



Napoleone, però il vero legame lo aveva con i suoi soldati. Tanta letteratura ha di pinto Bonaparte come un insensibile orco, privo di sentimenti ed empatia che in maniera scellerata abbia portato al massacro decine di migliaia di uomini.

E' certo vero che in battaglia lo spostamento o anche il sacrificio delle truppe veniva considerato in un'ottica guerriera per cui la morte era un evento possibile, ma Napoleone per quanto sia stato possibile cercò di preservare i suoi soldati.

I suoi Grognard ricambiavano questo affetto, il nomignolo di "Piccolo Caporale" stava a significare proprio questo, Napoleone era uno di loro. 

L'episodio dell'Aquila strappata

aquila napoleone



Gli episodi veri o presunti dell'attaccamento dei soldati a Bonaparte sono tanti. 
In uno di essi si racconta che Napoleone stesse rimproverando un soldato perché si era fatto strappare l'Aquila.
Al che il soldato rispose: 

" Ma no! I nemici hanno preso solo il bastone! Il cuculo lo avevo già messo in tasca!" 

tirando fuori l'aquila riposta nel fondo dei suoi pantaloni.


Il colloquio tra la sentinella e lo Zar


Vieille garde



Un altro episodio che coinvolge i soldati di Napoleone avviene a Erfurth, Napoleone e lo zar Alessandro camminano sotto braccio. Essi si fermano davanti a una sentinella con un'enorme cicatrice sul volto.

 " Cosa pensate, fratello mio, di soldati che resistono a così grandi ferite?" 

 "E voi cosa dite di coloro che le hanno inferte?" rispose lo Zar. 
A quel punto la sentinella, senza muovere un muscolo esclama:

" Essi sono tutti morti". 

Alessandro imbarazzato disse a Napoleone:

 "Qui come altrove la vittoria è tua!" 

E Napoleone di rimando:

"Qui come altrove , la vitorria è dei miei soldati".

Conclusioni


Un uomo nella posizione di Napoleone doveva diffidare della cortigianeria e di coloro che gli si professavano amici per cui parlare di amicizia significa parlare solo di un concetto che Napoleone aveva e a cui dava enorme importanza. Certo molti gli furono devoti, tanti lo seguirono fino alla fine, ma altri ancora lo tradirono.

Napoleone non dimenticò nè gli uni nè gli altri. 

Nel suo Memoriale dettato a Las Cases non mancò di sottolineare e di indicare coloro che egli riteneva responsabili della sua sorte. Una piccola vendetta, in stile Corso. Un ultimo schiaffo a coloro che amici non erano e forse mai erano stati.

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