giovedì, settembre 20, 2018

Napoleone e il "Turco"di von Kempelen

Napoleone contro il Turco di von Kempelen



von kempelen

Napoleone giocatore di scacchi

automa von kempelen

A Napoleone piaceva giocare a scacchi. Forse la scacchiera gli ricordava il campo di battaglia e la disposizione dei pezzi quella delle sue truppe? Chi lo sa!

Di certo nelle  poche ore di tempo che gli restavano dopo l'incessante lavoro cui si sottoponeva e gli impegni derivanti dalla propria posizione, amava dedicarsi al gioco.

Erano le carte e gli scacchi i passatempi preferiti da Bonaparte.

Napoleone aveva imparato a giocare quando era un giovane ufficiale di artiglieria al Cafè de la Regence il ritrovo preferito dei giocatori di scacchi.



Gli scacchi nelle cronache napoleoniche




Gli scacchi sono citati spesso nelle cronache napoleoniche.

Il giorno dell'uccisione del Duca di Enghien, un Napoleone pensieroso e rabbuiato gioca contro Madame Remusat (leggi le sue memorie). La scena viene descrita nell"Storia del Consolato e dell'Impero" di Thiers:(leggi)

"Il primo console era arrivato in cerca di riposo e isolamento nel suo ritiro a Malmaison.
Solo, disattento, fingendo calma, finalmente si sedette a un tavolo e giocò a scacchi con uno delle
signore più illustri della corte consolare... "

Napoleone viene descritto come un cattivo giocatore, disposto anche a barare pur di vincere, spesso irascibile e intollerante tanto che  in pochi volevano giocarci contro.

Si narra che spesso gli avversari perdevano di proposito pur di non incappare nelle ire di Bonaparte e  anche perché una volta che aveva vinto l'Imperatore si allontanava soddisfatto dal tavolo da gioco.

Qualcuno afferma che le uniche partite che riusciva a vincere sempre furono quelle a Sant'Elena contro Montholon, ma solo perchè il conte si faceva battere pur di compiacere l'Imperatore.

Un episodio che riguarda proprio Sant'Elena, gli scacchi e la stupida perfidia di Hudson Lowe è il seguente.

Durante la battaglia di Quatre Bras Napoleone si comportò in modo magnanimo con l'ufficiale inglese  J.D. Elphinstone, del settimo ussaro ferito e prigioniero.

La signora Elphinstone, sua madre, scrisse a suo figlio John, allora capo delle fabbriche (della Compagnia delle Indie Orientali) a Canton, chiedendogli di fare tappa a Sant'Elena di ritorno dalla Cina.
John obbedì alla madre e fece dono all'Imperatore di alcuni scialli di seta. Durante il soggiorno apprese da Napoleone il suo desiderio di avere una scacchiera.

Elphinstone non ne aveva a bordo, ma ordinò alle sue fabbriche di Canton di realizzarne una.
Quando arrivò a Sant'Elena, Hudson Lowe non la fece consegnare perchè i pezzi avevavo impressa la N napoleonica e la corona imperiale.
 Le condizioni di consegna erano che quei fregi venissero abrasi. La cosa non avvenne e gli scacchi furono restituiti a Elphinstone



Non possiamo stabilire, quindi con esattezza se Napoleone fosse un abile giocatore di scacchi o un dilettante dobbiamo annotare però,  che nel gioco degli scacchi esiste un'apertura denominata "apertura Napoleone" ideata dall'Imperatore stesso (per gli appassionati qui di seguito i dettagli (link)).
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  2. Df3



scacchi napoleone


Tralascio questi particolari per concentrare la mia e spero la vostra attenzione su un particolare episodio della vita dell'Imperatore: la partita contro l'automa di von Kempelen.


L'automa di von Kempelen


Durante la campagna che sfociò nella battaglia di Wagram, Napoleone si fermò per qualche giorno a Schonbrunn dove giocò una partita a scacchi contro una delle massime attrazioni dell'epoca: il "Turco" di von Kempelen.

L'automa era una realizzazione  di Wolfgang von Kempelen un inventore ungherese. La storia narra che alla corte di Maria Teresa d'Austria un giorno si esibì il famoso illusionista francese Francois Pelletier (leggi opera di Pelletier - link).

Le sue "magie" affascinarono il pubblico e la sovrana e portarono von Kempelen a lanciare una sfida.: la costruzione in sei mesi di un'automa in grado di giocare a scacchi.


La prima apparizione


La  prima apparizione  del "Turco"avvenne al castello di Schonbrun nel 1769 e la prima partita fu contro un cortigiano austriaco il conte Ludwig von Cobenzl. 

Il "Turco" suscitò da subito viva ammirazione e interesse.

Inizialmente von Kempelen era restio a far esibire il suo automa, ma poi avvenne che l'Imperatore d'Austria Giuseppe II ne commisionò una copia per intrattenere lo zar Paolo  di Russia durante una visita di Stato.

Fu un tale successo che fu lo stesso zar a suggerire a von Kempelen a intraprendere un giro per l'Europa con il suo "Turco".

La storia del "Turco"


La macchina era costituita da una scrivania d'acero,  alla cui sommità c'era una scacchiera in avorio con pezzi bianchi e rossi. Dietro la scrivania un manichino a grandezza naturale con barba nera e occhi grigi, e vestito con abiti turchi e un turbante La parte anteriore del mobile aveva tre sportelli,  e un cassetto, che potevano essere aperti per rivelare un complicato marchingegno.

Alla morte di von Kempelen l'automa venne venduto dai figli all'inventore del metronomo , Johann Maelzel. Continuarono le tournèe in tutta Europa, e crebbe la fama dell'automa. Tutti volevano cimentarsi contro il Turco dalle persone comuni ai potenti dell'epoca.


L'automa viene acquistato da Eugenio Beauharnais


A questo punto della storia un altro personaggio "napoleonico" fa la sua comparsa. Eugenio Beauharnais  vide all'opera l'automa a Milano nel 1811 ne restò affascinato e decise di comprarlo per la cifra di 30.000 franchi ( Maelzel lo aveva acquistato dal figlio di von Kempelen per circa 10.000 franchi).
Il Vicere d'Italia scoperto il trucco, rimase deluso, restituì  l'automa dopo poco al vecchio proprietario pretendendo la restituzione dell'astronomica cifra con la quale l'aveva acquistato.

Maelzel continuò le sue tournèe in giro per il mondo con alterne fortune e morì per un eccesso di alcol a bordo di una nave nel porto di La Guairia in Venezuela.


Il trucco del "Turco" viene svelato


L'automa di von Kempelen era però una truffa (anche se c'è da dire che alla fine degli spettacoli Maelzel a chi gli chiedeva se all'interno del meccanismo ci fosse un uomo rispondeva con un laconico "no comment" che di fatto non smentiva tale ipotesi).

Nel 1834, l'ingegnere inglese Robert Willis scoprì  l'inganno.

Dimostrò infatti nel suo scritto " An Attempt To Analyse The Automaton Chess Player, Of Mr. De Kempelen" (compra su Amazon)che all'interno dell'automa c'era un uomo di piccola statura che manovrava gli ingranaggi.

E questi uomini hanno anche un nome: un polacco di nome Worowski un ex soldato a cui erano state amputate le gambe, Johann Allgaier ( che si presume essere colui che era all'interno del "Turco" durante la partita con Napoleone), Boncourt, Aaron Alexandre, William Lewis, Jacques Mouret, e William Schlumberger ( l'ultimo degli scacchisti all'interno del Turco), Jacques Mouret (quest'ultimo dietro compenso svelò il trucco dell'automa).



napoleone che gioca a scacchi

Napoleone sfida il "Turco"


Anche l'Imperatore fu incuriosito dal turco di von Kempelen e non si lasciò sfuggire l'occasione per sfidarlo.

Napoleone giocò la sua partita il 9 ottobre del 1809 e venne sconfitto due volte. Le cronache narrano che dopo la seconda sconfitta avvolse con uno scialle la testa del Turco ipotizzando che all'interno ci fosse un uomo, ma fu di nuovo sconfitto.
A questo punto uscì furiosamente dalla sala spazzando con una manata gli scacchi dalla scacchiera.

Esiste anche un dettagliato resoconto della partita (ecco il link , si tratta di un video,per gli appassionati di scacchi)

Napoleone non fu l'unico uomo famoso ad imbattersi nell'automa di von Kempelen, anche Beniamino Franklin e Ludwig van Beethoven si cimentarono contro il Turco.

Un'altra curiosità storica.

turco_von_kempelen

Fu Edgar Allan Poe a dare una descrizione accurata e particolareggiata del "Turco". In un articolo  del 1836 sul  Southern Literary Messenger.

Poe prima compara la macchina di von Kempelen con quella di Babbage ( la macchina analitica di Charles Babbage fu  il primo prototipo di calcolatrice meccanica della storia) concludendo che se la macchina di von Kempelen fosse stata veramente in grado di giocare a scacchi da sola senza l'intervento umano sarebbe stata di gran lunga superiore a quella di Babbage.

La spiegazione che Poe fornisce è semplice. Calcoli analitici, come quelli effettuati dalla macchina di Babbage, sono certi e rigorosi, assimilabili a una sequenza.

Le mosse degli scacchi, invece non sono prevedibili poichè dipendono dalle mosse dell'avversario. Per questa ragione egli ritenne la macchina di von Kempelen superiore.

Poe. poi, però confutò del tutto questa tesi perchè dimostrò o tentò di dimostrare che l'automa di von Kempelen era azionato da un uomo.

Vediamo prima  come Poe descrisse l'esibizione dell'automa

" All’ora fissata per l’esibizione, si alza un sipario o si aprono delle porte scorrevoli, e il congegno viene portato avanti, a circa dodici piedi dallo spettatore più vicino e, fra quest’ultimo e l’Automa, si tende una corda. Si vede una figura abbigliata in costume turco, seduta a gambe incrociate, dietro un mobiletto apparentemente di acero, che serve> da tavolino. Se qualcuno lo chiede, l’espositore spinge il congegno in un punto qualsiasi della sala, o lo lascia in un punto indicato, o perfino lo sposta più volte durante la partita. Il fondo del mobile è molto rialzato da terra, grazie alle rotelle su cui si muove, cosi che gli spettatori possono vedere chiaramente lo spazio immediatamente sottostante l’Automa. La sedia su cui esso siede è fissata al mobile sul cui ripiano c’è una scacchiera, anch’essa inamovibile. Il braccio destro del Giocatore è teso in avanti, ad angolo retto con il corpo, appoggiato con apparente noncuranza accanto alla scacchiera, col dorso della mano verso l’alto. La scacchiera è di circa 18 pollici quadrati. Il braccio sinistro è invece piegato a gomito, e la mano sinistra regge una pipa. Un tendaggio verde nasconde il retro del turco, ricadendogli parzialmente sulle spalle. A giudicare dall’aspetto esteriore, il mobile è diviso in cinque scomparti – tre sportelli, di uguale dimensione, e due cassetti nella parte inferiore"

 Poe elenca poi 17 tesi punti in cui cerca di dimostrare l'esistenza di un uomo all'interno dell'automa., una delle quali è il fatto che il "Turco" non vince sempre .
avrebbe dovuto vincere sempre.

Un'altra eccezione che porta come tesi della presenza umana fu quella per cui durante partite facili il "Turco" si muoveva, chiudeva gli occhi, girava la testa, cosa che non succedeva se la partita era impegnativa. Secondo Poe ciò dimostrava che se la partita era facile l'uomo all'interno della macchina poteva dedicarsi a altri compiti mentre se la partita era difficile non si poteva distrarre facendo muovere l'automa.

Il ragionamento deduttivo dell'autore del delitto della Rue Morgue (scaricabile gratis da Amazon - link) traspare in pieno dalla lettura dell'articolo.

turco_scacchi
Una ricostruzione fatta ai giorni nostri del "Turco" di von Kempelen


Conclusioni


Gli automi si diffusero in tutto il 1700 e suscitarono grande fascino. La musicista, il disegnatore e lo scrittoreopera della famiglia svizzera  Jaquet-Droz famosi orologiai spopolarono in tutta Europa.
Fu, però proprio il "Turco" a riscuotere il maggior successo tanto che la sua fama non poteva contagiare anche Napoleone sempre curioso e affascinato dalla scienza e dalla tecnica.



Fonti


1) L'episodio della partita con Madame Remusat è citato ne "La storia del Consolato e dell'Impero di Thiers", ma non solo anche nel numero del gennaio 1845 della rivista scacchistica Le Palamede . Il numero citato è a questo link. Qui anche i riferimenti delle partite di Napoleone al Cafè de la Regence

2) Johann Allgaier nascosto nel Turco durante la partita con Napoleone  episodio citato in  A short history of chess di H.R:Murray (1917)

3) l'articolo di Poe  sul Southern Literary Messenger è reperibile presso la biblioteca dell'università del Michigan a questo link

4) la dimostrazione del trucco del Turco in An Attempt To Analyse The Automaton Chess Player, Of Mr. De Kempelen di Robert Willis

5) François Pelletier "Hommage aux amateurs des arts, ou Mémoire contenant un détail abrégé d'inventions utiles et agréables dans la mécanique, l'optique"

5) Versione in Italiano dello scritto di Poe "Il Giocatore di scacchi di Maelzel" in cui c'è una dettagliata descrizione del "Turco" e le 17 tesi a confutazione <link>

6) Las Cases - Il Memoriale di Sant'Elena


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