Napoleone Bonaparte genio universale
" La morte non è nulla, ma vivere senza gloria è morire ogni giorno"
Sono più di 70.000 le biografie di
Napoleone e più di 4500 i siti
internet che parlano dell'Imperatore.
200 anni sono ormai passati dal quel
5 maggio 1821, un tempo lungo per la storia, eppure la fama di Napoleone non accenna a
diminuire.
Napoleone è il personaggio più cercato nel web, appena dopo Gesù Cristo
e prima di tutti quanti gli altri.
Tanti, tantissimi gli ammiratori, coloro che ne apprezzano la capacità
militare, la sagacia come uomo di Stato, il carattere fermo, ambizioso.
Gli psicologi lo studiano, cercano disfunzioni, analizzano i tratti
somatici.
I sociologi ne apprezzano le qualità di leader, il carisma, la propensione al successo.
I sociologi ne apprezzano le qualità di leader, il carisma, la propensione al successo.
Gli storici analizzano i documenti, cercano nuove verità, escogitano nuove
teorie come quella più recente della morte per avvelenamento da acqua di
colonia.
Tanti, tantissimi i detrattori. Molti gli imputano la crudeltà, il sacrificio
di migliaia di uomini per mera ambizione. Altri lo accusano di aver tradito
gli ideali della rivoluzione e di aver privato la Francia della libertà.
Nel crescente revisionismo storico oggi Napoleone è definito da alcun
schiavista e da altri sessista per le sue opinioni sulle donne.
Tralasciando le esagerazioni Napoleone resta un uomo singolare, un uomo, con
le sue debolezze, con i suoi errori, ma pur sempre un genio.
Perché Napoleone è così studiato?
Qual è la ragione della passione che unisce tanti ammiratori dell'Imperatore dei Francesi?
E' questa una domande che spesso rivolgo a me stesso e che di sovente mi sento
chiedere dalle persone che conosco.
Perché studi Napoleone? Perché ti piace?
Non c'è una sola risposta.
Tutti i motivi di una passione che dura da più di 50 anni li racchiudo in
uno:
il genio di Napoleone.
L'infanzia di Napoleone
Napoleone non era stato favorito dalla nascita. Ajaccio era un
posto anonimo. La Corsica un'isola che non destava alcun interesse, tanto che
era un possedimento della Repubblica di Genova.
Nascere in Corsica voleva dire il più della volte condurre una vita normale.
Napoleone, di buona famiglia probabilmente avrebbe seguito le orme paterne sposando una ragazza figlia di qualche notabile oppure sarebbe stato avviato alla carriera ecclesiastica come lo zio.
Napoleone, di buona famiglia probabilmente avrebbe seguito le orme paterne sposando una ragazza figlia di qualche notabile oppure sarebbe stato avviato alla carriera ecclesiastica come lo zio.
Nessuno avrebbe ricordato nei libri di storia Napoleone Bonaparte,
malgrado egli avesse le stimmate del genio.
La Corsica si ribella
La storia traccia, però strade sconosciute per i suoi uomini migliori per cui
accade che la Corsica vuole la sua indipendenza e combatte per essa.
I Corsi si identificano con un capo, U' babbu, come veniva chiamato
Pasquale Paoli.
E l'indipendenza viene ottenuta con i Genovesi scacciati dall'isola. Al fianco
di Paoli, Carlo, il padre di Napoleone.
La Corsica e la Francia
Napoleone diverrà Imperatore dei Francesi per cui il libro del storia avrà il
compito di legare i Bonaparte alla Francia.
In che modo? La Repubblica di Genova, stanca di guerre cede la Corsica alla
Francia che manda un esercito regolare per riprendersi l'isola.
Paoli viene sconfitto a
Ponte Nuovo. La Corsica è francese.
Carlo Bonaparte in un primo momento vorrebbe seguire Paoli in esilio,
ma poi accetta di buon grado il mutare degli eventi.
Ambizioso, vanesio e squattrinato Carlo Bonaparte si lega i nuovi padroni e
ottiene di far studiare Giuseppe e Napoleone in Francia a spese del re.
Napoleone va a studiare in Francia
Per ottenere ciò ha sollecitato l'aiuto del governatore francese il
conte Marbeuf che lo ha aiutato anche a dimostrare la nobiltà della
famiglia Bonaparte.
L'amicizia di Marbeuf conta e Carlo non dà peso alle chiacchiere sul conto
della moglie Letizia e Marbeuf. Troppo giovane e bella Letizia, troppo vecchio
il Conte.
Napoleone nemmeno sa il Francese per cui trascorre sei mesi al collegio
di
Autun per apprenderlo poi si trasferisce a
Brienne alla scuola militare.
Napoleone ha dieci anni e non si considera affatto un Francese.
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l'infanzia di Napoleone
Come nasce il genio di Napoleone?
Il genio nasce dalla rabbia, dalla voglia di emergere, dal bullismo a cui è
sottoposto dai suoi compagni. Napoleone reagisce isolandosi, leggendo come un
forsennato, immaginando di vivere la vita dei grandi del passato.
Le imprese di
Alessandro Magno, diventano le sue. Indossa i panni di Giulio Cesare. Combatte epiche
battaglie nella sua mente. Quella di Napoleone è un'immaginazione fervida,
viva, sognatrice. Il giovane Bonaparte respinge la condizione in cui vive e si
rifugia in un mondo di eroi, di uomini che hanno segnato il corso della
storia.
La sua ambizione cresce, anch'egli vorrebbe essere come gli uomini, come quei
colossi della storia. La spinta che lo anima è forte, implacabile.
Questa forza oscura possente, instancabile, mai doma lo porterà al potere
assoluto.
In quegli anni dell'infanzia Napoleone ancora non è consapevole del suo genio,
della sua capacità, ma si esercita. Non ha obiettivi immediati, ma non si
ferma. Pensa e agisce.
E così che si forma il carattere di Napoleone.
Quando arriva il momento di mettersi in mostra con la prima campagna d'Italia,
Bonaparte sa già cosa fare. Quell'impresa l'ha vissuta nella sua mente mille
volte e in mille modi diversi. Quando invade l'Egitto non può non pensare ad
Alessandro Magno; vorrebbe addirittura ripercorrerne le gesta e gli
itinerari.
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le conquiste culturali della campagna d'Egitto
Napoleone vive una vita che ha già immaginato nella sua mente: un genio
Napoleone vive una vita che ha già immaginato nella sua mente: un genio
Il genio si trasforma
Il 18 brumaio è una data che cambia la storia. Napoleone assume il potere. Ora
è il momento di diventare un uomo di stato oltre che un soldato.
La sua attività non fa un passo indietro.
Legge, si aggiorna, partecipa. Raramente delega. Il suo capolavoro è il
codice civile, un nuovo sistema di leggi moderno ed efficace.
Non si ferma. Banca di Francia, licei, università, opere pubbliche, riforma
dell'amministrazione.
A Napoleone piace governare. Egli fa progetti a lunga scadenza, pianifica.
Anche come uomo di Stato dimostra di essere un visionario; ipotizza un'Europa
unita, precognizza la comparsa della Cina e degli Stati Uniti come super
potenze.
Napoleone vorrebbe avere più tempo per le questioni interne, ma la guerra lo
chiama.
Il genio militare di Napoleone
L'Europa ha paura della Francia. La rivoluzione ha destabilizzato i regni del
vecchio continente. Le antiche dinastie vorrebbero ripristrinare il vecchio
ordine e restaurare i Borbone.
La guerra è inevitabile, ma Napoleone è un soldato e sa come combattere.
L'Europa diventa un immenso campo di battaglia dove il
genio militare
di Napoleone la fa da padrone incontrastato.
Gli eserciti austriaci, prussiani e russi vengono battuti e umiliati.
Le stategie militari di Napoleone sono dei capolavori. Le sue truppe si
muovono con estrema velocità, i suoi generali eseguono gli ordini alla
perfezione. I soldati di Napoleone sono fedeli al loro capo e disposti a
morire per lui.
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i soldati di Napoleone
Il genio tradisce Napoleone
Un sistema così complesso mette alla prova anche il genio universale di
Napoleone. I nemici si moltiplicano. Bonaparte sa che deve sfuggire ad
attentati interni, alle pretese sempre maggiori della famiglia, alla
stanchezza e ruberie dei Marescialli.
Le nazioni dominate e sconfitte hanno voglia di rivincita. Sono giganti che
sonnecchiano, che si inchinano a Napoleone, ma che tramano alle sue spalle
come alcuni ministri francesi
Talleyrand
e Fouchè su tutti.
Napoleone commette l'errore di innamorasi del suo genio. Osa sempre di più. La
campagna di Spagna è un fallimento, quella di Russia lo porta alla distruzione
e alla sconfitta.
La rivincita del genio
Ecco che però dopo la caduta Napoleone torna a essere quello della giovinezza.
La campagna di Francia del 1814 è un capolavoro di tattica e strategia
miltare. Le forze che lo combattono sono però soverchianti e si deve
arrendere.
L'Elba. I cento giorni e Waterloo un ultimo sussulto.
Un genio in prigione
La fine della storia avviene a
Sant'Elena, lo scoglio in mezzo all'Atlantico dove lo manda l'Europa atterrita e
impaurita da una sua possibile ricomparsa sulla scena.
Gli Inglesi si vendicano peggio di un Corso. Napoleone è prigioniero.
Il genio non si placa
Ancora una volta risplende il genio di Napoleone. Bonaparte detta le sue
memorie. Racconta cosa è successo negli anni in cui è stato padrone
dell'Europa, ma soprattutto denuncia le inumane condizioni in cui è tenuto a
Sant'Elena, anche grazie all'ottusità becera di
Hudson Lowe
il governatore dell'isola.
Il memoriale di Sant'Elena diventa un best seller come aveva previsto
Las Cases
che si era imbarcato con Napoleone proprio con lo scopo di raccoglierne le
memorie.
Il genio non si dimentica
A 200 anni dalla morte di Napoleone siamo ancora qui a raccontarne le gesta,
descriverne il carattere, studiare le sue battaglie, amare il suo
personaggio.
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