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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Napoleone. La mia amante è il potere

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La mia amante è il potere Più che la gloria, Napoleone amava il potere. Bonaparte era un conduttore di uomini. Giovane generale nella prima campagna d'Italia con il suo carisma riuscì a farsi seguire sia dalle truppe che dagli ufficiali. La carriera di Napoleone fu costellata sempre da questa sua capacità. I suoi uomini andavano a morire per lui. Il grido di Vive l'Empereur riecheggiava per tutto il territorio francese. Related : Vive l'Empereur, la pagina Facebook dedicata a Napoleone Napoleone amava il potere, ma egli ricambiava quest'amore riversandolo su i suoi sudditi. Spesso Napoleone è stato definito uomo del destino come se la sua ascesa fosse stata scritta nelle stelle e fosse dipesa da una serie di circostanze positive e fortunate. Bonaparte si rendeva conto di questo pensiero e comune e volle fare questa precisazione.  " ...per quanto si possa dire che il potere è giunto spontaneamente a me, io posso affermare che mi è costato pene, ...

I reduci di Waterloo: Gebhard Leberecht von Blücher

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Colui che ha vinto la battaglia di Waterloo non è Napoleone sconfitto, non è Wellington, che alle quattro ripiega e alle cinque si dispera, non è Blücher, che non ha proprio combattuto; colui che ha vinto la battaglia di Waterloo è Cambronne. Poiché fulminare con una tale parola il nemico che vi annienta, vuol dire vincere. Victor Hugo Il feldmaresciallo  Blucher sopravvisse solo quattro anni alla grandiosa battaglia di Waterloo. Dopo l'occupazione di Parigi egli intendeva far saltare il Ponte di Jena , fatto costruire da Napoleone nel 1807 e che era terminato appena un anno prima. Solo l'intervento di Luigi XVIII riuscì a evitare che il ponte saltasse. Blucher tornò in patria e si dedicò principalmente al suo hobby preferito: il gioco d'azzardo. In patria il feldmaresciallo era molto popolare e gli furono perdonati questi suoi eccessi nel gioco, anche perché lo stesso Federico Guglielmo III lo aveva in simpatia. Le sue condizioni ...

Gli aforismi di Napoleone Bonaparte

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Gli aforismi di Napoleone Bonaparte Personalità complessa quella di Napoleone . Un personaggio amato alla follia e odiato da molti con la stessa intensità. C'è chi sottolinea la straordinaria abilità di stratega militare che lo portò a vincere e sbaragliare gli eserciti di tutta Europa chi mette in risalto l'uomo di Stato che riformò la Francia dilaniata dalle lotte intestine che seguirono la Rivoluzione francese. I detrattori di Napoleone, invece   insistono sulla terribile carneficina cui sottopose l'Europa dopo venti anni di guerre. L'orco così lo definirono gli avversari dell'epoca e ancora oggi molti lo definiscono tale e pensano che la sua smisurata ambizione e la sua follia portarono all'estremo sacrificio un'intera generazione di giovani europei. Nelle immediatezze della morte Alessandro Manzoni nel suo 5 maggio lanciò un quesito cui forse a distanza di 200 anni non  è stata data ancora risposta: Fu vera gloria? Questo blog cel...

Qui morì Napoleone

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In questa piccola sala di Longwood , nell'isola di Sant'Elena , morì Napoleone Bonaparte. Era il 5 maggio 1821. Napoleone era giunto a Sant'Elena 6 anni prima nel 1815.  Qualche mese prima l'Imperatore era stato sconfitto a Waterloo , quando il suo esercito affrontò le truppe inglesi con al comando il Duca di Wellington e quelle Prussiane del generale Blucher. Related: la tetralogia di Simon Scarrow Related :  I reduci di Waterloo: Gebhard Leberecht von Blücher L'andamento dell'ultima battaglia fu deciso proprio dall'arrivo delle truppe prussiane sul campo di battaglia quando ormai la battaglia si poteva dire vinta da Napoleone . Napoleone era ormai definitivamente sconfitto. L'Imperatore aveva un unico obiettivo: che la sua dinastia fosse riconosciuta.  L'atto di abdicazione aveva lo scopo di portare il figlio a governare la Francia. L'entourage di Napoleone suggeriva l'esilio volontario negli Stati ...

I cento giorni di Joseph Roth

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I Cento Giorni di Joseph Roth è un libro di un fascino particolare. Come lo stesso autore racconta l'intento del libro non è quello di fare una narrazione storica di un periodo dell'epopea napoleonica, ma quello di fare un ritratto dell'Imperatore Uomo. " Vorrei fare di un grande un umile" queste le esatte parole che Roth usa per spiegare la sua opera. Contrapposta alla monumentale figura dell' Empereur c'è quella di una donna: Angelina Pieri. Due figure che non potrebbero avere niente in comune, ma le cui storie si fondono e forse in qualche modo si assomigliano.

L'atto di nascita del Re di Roma

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Estratto dell'atto di Nascita del figlio di Napoleone. Sua Maestà l'Imperatore ci ha dichiarato essere sua intenzione che il re di Roma riceva i nomi di Napoléon, François, Joseph, Charles.» Napoléon era il nome di suo padre, François quello del nonno materno, Charles quello del nonno paterno; quanto a Joseph si ricorda che Giuseppe Bonaparte fu il padrino del bambino con Ferdinando III di Toscana, presente in luogo di suo fratello, l'imperatore Francesco I d’Austria. Related: L'altezza di Napoleone ?

Come avere successo: il metodo Napoleone

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Strategie vincenti, organizzazione, to do list, efficacia ed efficienza, time management .Il web è pieno di pagine che cercano di insegnare come avere successo nella vita, come raggiungere le vette più alte nel proprio lavoro, ma non solo. Ogni tanto viene fuori un guru che cerca di propinare la sua ricetta miracolosa, ma perchè non prendere a riferimento l'uomo che nella storia è riuscito più di tutti? Napoleone era nato in una piccola isola in un periodo di grossi sconvolgimenti sociali, era di buona famiglia, ma non era nè ricco nè nobile, nè apparteneva alla Chiesa.Malgrado ciò divenne l'uomo più potente della terra. Come fece? Qual è stato il suo metodo? Bonaparte non lasciava nulla al caso, cercava di studiare ogni questione nei minimi particolari, non si trovava mai impreparato. Seguiva decine di impegni contemporaneamente, utilizzando come metafora quella dei cassetti.Ogni problema era un cassetto aperto, egli saltava da un cassetto all'altro in maniera instancabil...

Napoleone e i Napoletani: raccomandazioni al fratello Giuseppe

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Siamo nel 1806 e Napoleone trova il tempo di scrivere al fratello Re di Napoli per alcune utili raccomandazioni. " Caro fratello, vi fidate troppo dei Napoletani: devo mettervi in guardia soprattutto per quanto riguarda la cucina e la vostra sicurezza personale, senza precauzioni correte il rischio di essere avvelenato o assassinato. ...di notte nessuno deve entrare nella vostra camera, ad eccezione del vostro aiutante di campo. La porta deve essere chiusa dall'interno e voi stesso aprirete al vostro aiutante solo se siete sicuro che sia lui. Il vostro aiutante, poi dovrà bussare alla vostra porta solo dopo aver chiuso la sua per essere sicuro che nessuno lo abbia seguito.... Fidatevi della mia esperienza.