Napoleone e Luisa di Prussia
L'incontro di Tilsit tra Luisa di Prussia e Napoleone è uno degli episodi della vita dell'Imperatore che più ha colpito la mia immaginazione.
Dai ritratti si può vedere come Luisa fosse una donna bellissima e le testimonianze dei suoi contemporanei ci dicono che avesse anche un grandissimo fascino.
Questa donna aveva un nemico che definiva "il mostro": Napoleone Bonaparte.
Gli esiti delle battaglie di Jena e Friedland giocarono un brutto scherzo del destino a Luisa. Toccava a lei convincere Napoleone a fare delle concessioni alla Prussia sconfitta.
Immaginiamo l'imbarazzo di questo incontro. Napoleone aveva messo in moto la macchina della sua propaganda macchiando l'immagine della regina, mettendo in dubbio la sua fedeltà al marito ponendo l'accento sul legame tra Luisa e lo zar Alessandro con cui intratteneva una fitta corrispondenza.
Luisa era costretta a implorare il "mostro". La regina doveva sfoderare il suo fascino per piegare Napoleone.
Bonaparte racconta di non essersi fatto incantare dalla bellezza di Luisa e di non aver fatto concessioni, ma c'è da dubitare di questo. Altre testimonianze parlano di un Napoleone sul punto di cedere allo charme di Luisa.
Luisa una donna bellissima
Luisa era incinta quando si presentò al cospetto di Napoleone. La giovane regina era di un'incredibile bellezza, un volto delicato, occhi azzurri, incarnato di porcellana, tanto che Goethe la definì "un'apparizione divina".
Tante le testimonianze dell'epoca che decantavano la bellezza di Luisa. Qui di seguto quella del Conte di Segur:
"Uno dei ricordi che ho lasciato dal mio viaggio a Berlino, scrive nelle sue Memorie, è l'ammirazione che la bella e spirituale Regina di Prussia ha ispirato in me ,in un pubblico in cui, grazie alle impressioni lasciate da mio padre, ho avuto l'onore essere ammesso da solo in sua presenza. Mi sembra di vedere ancora questa principessa mezza distesa su un ricco divano; un treppiede dorato era vicino; un velo di viola orientale copriva leggermente e rivelava la sua dimensione elegante e aggraziata. C'era nel suono della sua voce una dolcezza così armoniosa, nelle sue parole una seduzione così amabile e così toccante, nel suo atteggiamento così affascinante e maestoso, che, proibito per alcuni istanti, pensai di essere in presenza di una di queste apparizioni le cui favolose storie dell'antichità ci hanno ripercorso l'immagine incantevole "
Il colloquio di Tilsit
L'episodio dell'incontro di Tilsit avviene dopo le battaglie di Jena in cui l'esercito prussiano era stato sbaragliato e quella di Friedland in cui anche i Russi dello zar Alessandro erano stati battuti.
La regina Luisa si sentiva, in parte responsabile della disfatta poichè era stata fra quelli che aveva spinto alla guerra il marito Federico Guglielmo che invece era più prudente e titubante.
A Tilsit si stava consumando un dramma per la Prussia. Napoleone, infatti intendeva negoziare con lo zar Alessandro proponendogli di fatto una sorta di spartizione dell'Europa. La Prussia poteva essere fagocitata e distrutta da questo accordo.
Si decise che il fascino di Luisa poteva far colpo su Napoleone più delle fredde trattative condotte dai dignitari di corte. Federico Guglielmo poi era distrutto dalle sconfitte e incapace anche caratterialmente a trattare con un gigante come Bonaparte.
Luisa odiava Napoleone e il colloquio che doveva affrontare le doveva essere penoso, ma non lo evitò.
Napoleone era a conoscenza della bellezza e del fascino di Luisa per cui partecipò al colloquio prevenuto e pronto a far prevalere la politica e le ragion di Stato.
Napoleone non fece concessione alcuna e descrisse questo incontro in una lettera a Giuseppina in cui disse:
Amica mia, la regina di Prussia ha cenato con me ieri. Ho dovuto difendermi perché avrebbe voluto spingermi a fare qualche altra concessione al marito, sono stato galante, ma mi sono attenuto alla politica.
Lei è molto gradevole, mi tormentava per ottenere Magdeburgo e voleva che impegnassi per ciò la mia parola. Io continuavo a rifiutare con galanteria.
C'era una rosa sul camino, l'ho presa e gliel'ho offerta. Lei ha ritirato la mano dicendo: "a condizione che sia accompagnata da Magdeburgo".
Io ho subito ribattuto:" Ma Signora sono io che vi offro la rosa".
Dopo questo colloquio, l'ho accompagnata alla sua carrozza, lei ha chiesto di Duroc, che le piace molto.
Si è messa a piangere dicendo:"sono stata ingannata".
Ed ancora
La morte prematura di Luisa di Prussia
Luisa di Prussia morì poco dopo nel 1810. Aveva solo 34 anni, ma nell'immaginario dei suoi sudditi incarnò per sempre l'ideale del patriottismo. Anche nel suo nome la Prussia e i Prussiani si riorganizzarono per prendersi la rivincita di Jena contro Napoleone e le sue truppe, tanto che nel 1814 Blucher quando arrivò nei dintorni di Parigi con le sue truppe esclamo:"la regina è vendicata".
Napoleone e Luisa di Prussia
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Il quadro è custodito a Versailles presso il Museo del Castello
Breve biografia di Luisa di Prussia
Luisa Augusta Wilhelma Amelia von Mecklenburg-Strelitz nacque ad Hannover il 10 marzo 1776.
Si sposò il 24 dicembre 1793 con Frédéric-Guillaume de Hohenzollern, principe ereditario di Prussia, e divenne regina di Prussia il 16 novembre 1797.
Ebbe nove figli e esercitò una profonda influenza sul marito che spesso le chiese consigli politici e militari. Fu proprio Luisa che lo spinse in particolare a dichiarare guerra alla Francia nell'autunno del 1806 e che successivamente cercò con l'aiuto del Barone Stein di propagare un sentimento nazionalista antifrancese nelle giovani generazioni prussiane.
Morì di un'infezione polmonare il 19 luglio 1810 nel castello di Hohenzieritz, nel Brandeburgo.
Luisa venne sepolta nel giardino del Castello di Charlottenburg, dove venne costruito un mausoleo sulla sua tomba, contenente una bella statua giacente di Christian Daniel Rauch.
Luisa di Prussia divenne un vero e proprio oggetto di culto e la sua figura e il suo patriottismo vennero anche sfruttati dalla propaganda nazista.
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