Pensieri immaginari di Napoleone a Sant'Elena.
La noia di Napoleone
La nostalgia e i rimpianti di Napoleone
Nel tempo funesto e triste, purtroppo è comune ricordare i tempi felici.
Nella testa di Napoleone sono sicuro che ogni giorno veniva proiettata la stessa pellicola fatta da coloro che avevano attraversato la sua vita.
Buona lettura!
S. Elena 10 gennaio 1817
Noia! Non immaginavo che nella mia vita mi sarei annoiato.
E' passato quasi un anno e mezzo da quando sono su questa isola maledetta. Non conto più i giorni, tanto sono tutti uguali. Anche il clima è di una noia mortale. Nebbia sempre nebbia e poi pioggia sottile intensa, monotona.
Ogni tanto il sole che porta un caldo umido e asfissiante.
Ho affrontato le tormente di neve e il fango in centro Europa e in Russia. Ho vissuto al sole del deserto, ma nulla è peggio di questa aria malsana di Sant' Elena. Maledetti Inglesi e maledetto il giorno in cui decisi di consegnarmi a loro.
Sono qui, ma la mia mente è altrove. Penso a mio figlio. Non ho notizie di lui, non mi dicono niente. Non so se sta bene, come cresce, dove vive. Una tortura infame, che non merito.
Quante volte ho mostrato pietà per i vinti? Quante volte ho deciso di non distruggere coloro che in armi avevano affrontato me e i miei soldati?
Niente è servito!
E Maria Luisa? Non spero niente per lei dopo che si è rifiutata di seguirmi all'Elba. Troppo Austriaca, sarebbe stato meglio sposare una Russa. Un altro tradimento tra i tanti che ho dovuto subire.
Penso a Giuseppina. Che donna! Quanto l'ho amata, ero completamente impazzito per lei. In Italia raggiungevo la gloria, ma l'avrei barattata per stare con lei.
Se solo mi avesse dato dei figli! Come sarebbe cambiata la storia!
Penso a mia madre. Donna Letizia. Sempre severa, austera. Forse non l'ho mai vista sorridere. La ricordo giovane e bella che mi rincorreva ad Ajaccio per punirmi quando le disubbidivo. Le mie gambe erano veloci non riusciva a prendermi mai.
So che ora starà impazzendo dal dolore per questa mia triste condizione, ma so anche che non si arrenderà e non si venderà ai miei nemici.
Ho preso tanto da lei!
E i miei fratelli? Ho un sincero affetto per Giuseppe, forse perché era il maggiore. Un uomo buono, ma poco di polso. Rimpiango di non aver perdonato Luciano, ma non perdono Carolina sciocca ambiziosa.
Elisa mi ha fatto sempre tenerezza. Ho amato, invece senza condizioni Paolina. Anche lei mi ha seguito all'Elba. Non mi tradirà mai.
Gerolamo e Luigi? Deboli, ma onesti.
E poi Maria. Era la luce di Varsavia. Una bellezza diversa come solo le donne dell'Est sanno essere. Era impossibile pensarla sposata a quel vecchio conte eppure non lo avrebbe mai tradito.
Lo so che fu mia solo perché amava la sua patria.
Dopo no, il nostro fu vero amore.
Qualche volta ho pensato di mollare tutto e vivere con Maria.
A Schonbrun sono stato quasi tentato dal farlo. Vivevo con lei come in una famiglia corsa.
Anche Maria non mi ha tradito, anche lei è venuta all'Elba.
Mandarla via mi è costato tanto, troppo.
Penso ai miei soldati. Debbo tutto a loro. Quanto coraggio, quale spirito di sacrificio ho visto in quegli uomini. Indietreggiare per loro era la vergogna più grande, la morte in battaglia un onore.
Spero che la Francia riservi loro un trattamento speciale e che non dimentichi i loro sforzi e il loro valore.
Penso agli amici che non ho mai avuto.
Chi poteva essere mio amico? Nessuno.
Ho amato Lannes, ho apprezzato la spavalderia di Murat, la devozione di Berthier, il coraggio di Ney. Ho premiato questi uomini, li ho resi ricchi forse anche più di me stesso.
Qualcuno mi ha tradito.
Penso a Waterloo. Sono stato a un passo della vittoria. Quegli Inglesi hanno combattuto fino all'ultimo. Non me lo aspettavo. I loro quadrati hanno resistito alla nostra cavalleria e poi Grouchy che non è arrivato. Onore ai miei soldati, ma anche al valore inglese.
Penso e mi stanco. Vorrei trovare pace, ma non riesco a non pensare. Chissà se un giorno potrò rimettere piede in Francia, se potrò rivedere mio figlio, i miei parenti, i miei amici.
Non avrei alcuna altra ambizione. Pensavo di meritare un posticino nella storia, ora so che scriveranno volumi su di me. Sono diventato chi volevo essere. Ora ho solo bisogno di pace.
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