Il lavoro è il mio elemento. Conosco i limiti delle mie gambe, dei miei occhi, ma non ho mai conosciuto quelli del mio lavoro.
La corrispondenza napoleonica
Nella sua indefessa attività un ruolo di primo piano lo svolge la sua corrispondenza.
La prima Commissione a cui Napoleone III diede l'incarico di raccogliere le lettere dell'Imperatore valutò in 64.000 le missive scritte da Bonaparte. Taine arrivò alla cifra di 70.000.
Un numero preciso sfugge ai più, anche perché non tutte le lettere sono state ritrovate e perché nelle varie raccolte si trovano dei duplicati, essendo alcune missive identiche, ma con indirizzi diversi.
Uscendo dall’impasse contabile, il dato è che Napoleone scrisse tantissimo anche se poco di suo pugno perché la maggior parte delle lettere fu dettata ai suoi segretari che nel tempo furono Bourrienne, Fain e Meneval.
Le lettere di Napoleone sono importanti, esse costituiscono la fonte storica più autentica e obiettiva. Attraverso la corrispondenza napoleonica possiamo seguire la storia passo dopo passo, evento dopo evento.
Le lettere ci fanno conoscere l’uomo, i suoi sentimenti, le sue paure, i suoi pensieri scevri da ogni orpello e secondo fine.
Napoleone scrive a tutti.
A Giuseppina, ai fratelli, ai ministri, ai regnanti ai diplomatici, ai sudditi.
Non è difficile immaginare l’Imperatore nelle sue stanze mentre passeggia nervosamente con le mani intrecciate sulla schiena dettando ai suoi segretari i quali con grande sforzo e attenzione segnano su carta i suoi pensieri.
Gli argomenti delle lettere di Napoleone spaziano dalla corrispondenza amorosa, a consigli di vita comune, alle comunicazioni diplomatiche, per finire agli ordini e alle disposizioni.
Nelle lettere non ci sono intenti propagandistici come nei bollettini della grande Armata che forzatamente mancano di obiettività. I memorialisti poi hanno raccontato la storia seguendo i loro pensieri, i loro ricordi e i loro interessi.
Lo stesso memoriale di Sant’Elena di Las Cases contiene elementi propagandistici e non sempre attendibili, come potrete approfondire nell'articolo: Il biografo dell'Imperatore
Anche le pubblicazioni dei giornali dell’epoca non fanno testo; basti pensare che Napoleone parlando del Moniteur asserisce che gran parte degli articoli erano ispirati da lui stesso.
Le lettere di Napoleone non hanno scopi nascosti, da essi riconosciamo il genio dell’Imperatore, il suo carattere, il suo acume politico, la sua ineguagliata capacità di grande condottiero.
Sotto il Secondo Impero una commissione presieduta dal Maresciallo Vailant fu incaricata il 7 settembre 1854 di effettuare una raccolta di tutte le lettere di Napoleone.
Furono scartate le lettere che già si trovavano in scritti precedenti e quelle strettamente personali.
L’opera, in 15 volumi, raccolse le lettere che vanno dagli anni 1793 al 1807.
Il lavoro della Commissione fu fortemente criticato sia dai bonapartisti i quali non vedevano emergere da esse lo spirito napoleonico che dagli storici e dagli studiosi i quali ritenevano che la raccolta fosse un lavoro scientificamente poco valido, con il solo intento di un’agiografia dell’Imperatore.
Per tali motivi una nuova Commissione si insediò il 3 febbraio 1864 con lo scopo di mostrare attraverso gli scritti quello che lo stesso Napoleone avrebbe voluto tramandare alla posterità.
L’opera fu completata nel 1869 in 32 volumi.
Le critiche, se possibile furono anche superiori a quelle precedenti.
I Bollettini si mischiarono alle lettere, alcuni passi furono cancellati, altri scritti non presi in considerazione.
Lo scopo dell’opera fu chiaramente solo apologetico e per nulla obiettivo.
Nel corso del tempo altre lettere furono ritrovate e pubblicate.
Da citare quelle a cura di Leon Lecestre, le due raccolte di Leonce de Brotonne e le 183 lettere riferite al solo 1806 riprodotte a cura di Frederic Masson.
Lettere di Napoleone di Alessandro Quagliola
Abbiamo detto dell’importanza delle lettere, ma nello stesso tempo è chiaro che sia impossibile ai più leggere tutto ciò che Napoleone ha scritto.
Proprio per questo vi voglio citare la meritoria opera di Alessandro Quagliola, un giovane studioso di storia napoleonica, che ho recentemente conosciuto personalmente, il quale ha tradotto in Italiano il libro Letters of Napoleon una raccolta di 300 lettere la cui cernita era stata fatta a suo tempo da J. M Thompson.
Quagliola nella sua traduzione ha cercato di rendere il meglio possibile nella nostra lingua, il pensiero di Napoleone, ripercorrendo attraverso le lettere l’epopea napoleonica dalle origini a Sant’Elena.
Lettere di Napoleone nella traduzione di Alessandro Quagliola è un libro che ogni appassionato di storia vorrebbe avere nella sua biblioteca, ma che diventa quasi indispensabile possedere per tutti coloro che amano Napoleone e le vicende del Primo Impero.
In calce vi metto i link al sito della casa editrice Chillemi e quello di Amazon attraverso cui potrete acquistare l’opera di Alessandro Quagliola facendovi cullare dalle parole dell’Imperatore.
Vive L'Empereur!
Sito ufficiale della Edizioni Chillemi:
http://www.edizionichillemi.com/node/588
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Presso i distributori ufficiali della Edizioni Chillemi (la cui lista trovate a questo link): http://www.edizionichillemi.com/node/62
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