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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Il Napoleone di Louis Madelin

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Edito in Italia Dall' Orsa Maggiore editrice , il Napoleone di Louis Madelin si discosta molto dalle altre biografie sull'Imperatore. Questo libro si poteva tranquillamente chiamare Napoleone, l'architetto. Madelin , come lui stesso afferma, non vuole fare una storia della vita di Napoleone nè tanto meno una storia del suo regno o delle sue battaglie. Il suo intento è quello di analizzare l'incredibile abilità di organizzatore Bonaparte. Al di là delle guerre, delle conquiste, la sua opera titanica fu quella di creare una struttura di Stato. Quello Stato che egli si era prefigurato quando negli anni giovanili, si dedicava alla lettura della Storia. Il tutto sostenuto dalla sua fervida immaginazione. Il Codice Civile, Il Concordato, le riforme scolastiche e quelle universitarie. Le grandi opere pubbliche, i monumenti. In pochi anni Napoleone riformò la Francia, la rese una nazione moderna, le diede regole e leggi. La sua opera fu interrotta d...

Merry Christmas

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Dedicato all'Imperatore

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Napoleone e la pratica della tortura

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Napoleone e la tortura Quale era il pensiero di Napoleone riguardo alla tortura? Bonaparte era uomo di potere, un sovrano il cui governo si reggeva anche sul perfetto controllo dello Stato. Napoleone attraverso Fouché e Savary nel tempo ministri della polizia generale era in grado di sapere tutto ciò che avveniva in Francia.  Nulla gli sfuggiva, possibili complotti, doppiogiochismo, tradimenti. Il metodo sviluppato da Fouché era tutto incentrato su una capillare distribuzione di spie che lo mettevano al corrente di ciò che accadeva a Parigi e in Francia. E' immaginabile che i metodi di coercizione ogni volta che un sospetto veniva catturato potevano ben comprendere atti di tortura. D'altra parte nessuno si sarebbe sorpreso. Napoleone era dipinto come un orco assetato di sangue, un uomo disposto a sacrificare sull'altare della propria gloria la vita di migliaia di persone. Nulla di più naturale ammettere che nella Francia napoleonica la tortura venis...

Napoleone la biografia di Emil Ludwig

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Emil Ludwig (1881-1948) è stato un famoso giornalista tedesco che raggiunse la sua massima fama intervistando i potenti della sua epoca. da Hitler a Stalin, per finire a Mussolini. Grande successo editoriale ebbero in Italia proprio i Colloqui con Mussolini   frutto di interviste effettuate da Ludwig nel 1932. Il giornalista tedesco si dedicò anche alla scrittura di diverse biografie, tra cui quella su Napoleone. Senza addentrarsi troppo in spiegazioni socio politiche, Ludwig con piglio giornalistico, fa una cronaca puntuale della vita dell'Imperatore, partendo dalla nascita per finire all'esilio a Sant'Elena. Molti i colloqui citati, spesso si sente la voce dell'Imperatore all'interno di questo libro. Senza avere la profondità dei trattati di Lefebvre o di Tulard, questo libro è piacevole da leggere e ci consente di vivere l'epopea napoleonica, senza troppi pregiudizi. In Italia il "Napoleone" di Ludwig è edito da Rizzoli

Il perfido carceriere di Sant'Elena

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Hudson Lowe, il perfido carceriere di Napoleone a Sant'Elena. Ecco come lo definisce l'Imperatore: " Ho veduto Prussiani, Tartari, Cosacchi; ma non ho mai veduto un uomo così orribile, così ributtante: egli ha il delitto impresso sul volto. Io ho potuto lagnarmi, talvolta delle maniere dell'Ammiraglio, di certe durezze, poco a proposito, ma egli non rassomigliasi nè punto, nè poco a questo vile Prussiano" (tratto dalle memorie del medico irlandese O'Meara ) Napoleone soffrì molto per le angherie che dovette subire da questo piccolo uomo, Hudson Lowe il suo nome, che applicò in maniera becera gli ordini che venivano da Londra. Ma non le ristrettezze, non la miseria, non la perdita della libertà,   Napoleone soffriva per il mancato rispetto per l'uomo. Egli era un soldato abituato al rancio, per questo anche una vita grama non lo spaventava, però si indignava di fronte al disprezzo che Lowe nutriva per lui. Napoleone si sentiva ...

Perchè il fannullone ha tutto e l'uomo che lavora quasi nulla?

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Perchè a me che ho una moglie, un padre e una madre decrepiti da nutrire, non hanno lasciato nulla?.. ..Sono dunque questi i diritti dei signori? I miei sono più sacri, più incontestabili, più universali. Essi si condensano col mio sudore, circolano nel mio sangue, sono scritti nei miei nervi, nel mio cuore. Essi sono la ragione della mia esistenza e della mia felicita! Un pensiero attuale e molto profondo questo di Napoleone. Uno di quelli che più di tutti hanno colpito la mia immaginazione. La sorpresa è che queste parole vennero pronunciate da un giovanissimo Bonaparte, ma Napoleone era precoce in tutto. Sorprendente, infatti la capacità del giovane Bonaparte di dare giudizi sugli uomini con una profondità degna del migliore degli psicologi. Gia dalla più tenera età il futuro Imperatore diede dimostrazione di conoscere alla perfezione la'nimo umano. Questa abilità fu una dei suoi punti di forza. Raramente, infatti si sbagliò nel giudicare un amico o un nemico,...

La debolezza del potere supremo è la peggiore calamità dei popoli

E' il 27 dicembre 1804, Napoleone tiene un memorabile discorso all'apertura della sessione legislativa: Principi, magistrati, soldati, cittadini, tutti noi  non abbiamo nella nostra carriera che un obiettivo: gli interessi del Paese. Se il trono su cui la Provvidenza e la volontà della nazione mi ha messo, è caro ai miei occhi e  perché posso difendere e preservare gli interessi  del popolo francese.Senza un governo forte ,la Francia avrebbe dovuto temere il ritorno dei mali che ha sofferto. La debolezza del potere supremo è la peggiore calamità dei popoli. Soldato o Primo Console, non  ho avuto che un pensiero; Imperatore, non ne  ho altro: la prosperità della Francia. Sono stato felice di dimostrare ciò con vittorie, consolidare questo con trattati, per la rinascita della morale, della società, e della religione. Se la morte non mi sorprende nel bel mezzo del mio lavoro, spero di lasciare ai posteri un ricordo ch...

La mia amante è il potere

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La mia amante è il potere. Per conquistarlo ho fatto troppo, per lasciarmelo portare via o lasciare che lo insidino. Per quanto voi diciate che il potere è venuto a me spontaneamente, io so che mi è costato pene, veglie espedienti. Indubbiamente, le condizioni post rivoluzionarie hanno favorito l'ascesa di Napoleone, ma è anche vero sottolineare le sue parole. Egli agognava e ambiva il potere, o comunque voleva lasciare una traccia della sua esistenza. Per questo non ha tralasciato niente e il suo attivismo è stato quasi maniacale. Una forza di volontà ferrea, un focus sugli obiettivi da raggiungere costante nel tempo. Le sue sconfitte finali, furono anche il frutto di una certa stanchezza fisica e mentale che affievolirono un poco le sue doti di instancabile lavoratore. Forse il potere, la sua amante, al fine lo aveva tradito.

L'ultima lettera di Gioacchino Murat

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E' il 13 ottobre del 1815, solo cinque giorni prima, Gioacchino Murat era sbarcato nei pressi di Pizzo Calabro illudendosi di poter riprendere il suo Regno. Subito catturato dal capitano borbonico Trentacapilli ( leggi una breve biografia ), fu rinchiuso in carcere e dopo un processo sommario, condannato a morte. Trentacapilli Ebbe il tempo di scrivere un'ultima lettera alla moglie Carolina e ai suoi figli. Eccola Cara Carolina del mio cuore, l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e i  nostri figli non avranno più pa­dre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra  memoria. Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiu­sta. Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa. Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e un reame pie­no di miei nemici; mostratevi  superiori alle avversità e ricorda­tevi di non credervi più di quanto siete, pens...

2 dicembre 1804 - 2 dicembre 2011

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Anniversario dell'Incoronazione a Imperatore di Napoleone Bonaparte Questo il giuramento pronunciato da Napoleone: Io giuro di mantenere l'integrità del territorio della Repubblica, di rispettare e far rispettare le leggi del Concordato e la libertà dei culti, di rispettare e far rispettare l'eguaglianza dei diritti, la libertà politica e civile, l'irrevocabilità delle vendita dei beni nazionali, di non riscuotere imposte, di non istituire tasse se non per legge, di conservare l'istituzione della Legion d'Onore, di governare solamente per l'interesse, la felicità e la gloria del popolo francese.

Il soldato Napoleone

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Ricordate sempre queste tre cose: unione delle forze, attivismo e ferma volontà di morire con gloria. Questi sono i grandi principi dell'arte militare che mi hanno reso la fortuna amica in tutte le imprese. In una frase viene compendiata tutta l'arte militare di Napoleone. Unione delle forze: Per Napoleone è fondamentale in battaglia, avere la superiorità numerica rispetto al nemico.  Non sempre, però i suoi eserciti avevano un maggior numero di soldati rispetto agli avversari.  Come rimediare? Napoleone cercava di tenere quanto più possibile unito il proprio esercito. Spesso questo è stato il segreto delle sue vittorie. Bonaparte studiava con attenzione quasi maniacale le mosse del nemico, ne prevedeva in anticipo spostamenti e strategia. Come in una partita a scacchi, gioco che egli amava, predisponeva le sue truppe concentrandole in un sol punto in modo da realizzare quella superiorità numerica che gli avrebbe dato la vittoria. Curiosità napole...