sabato, settembre 18, 2021

Louis Alexandre Berthier

 Berthier, l'ombra di Napoleone

Alexandre Berthier



C'era un uomo da cui non si separava mai Napoleone durante le sue battaglie: Alexandre Berthier

Una parte degli storici è stata severa ed anche ingrata nei confronti del Principe di Wagram considerandolo solo un abile organizzatore, un esecutore di ordini, una figura satellite di Napoleone.

Nulla di più inesatto. 

Cerchiamo di rendere giustizia questo prode.

Napoleone conobbe ben presto Berthier e subito ne apprezzò il talento. Questo il suo giudizio datato 1796:
" Berthier, talento, attività, coraggio, carattere"
 e sappiamo come Bonaparte fosse un fine conoscitore di uomini.

Napoleone e Berthier si completavano.
Il principe di Wagram aveva una completa ed illimitata fiducia in Napoleone per questo comprendeva alla perfezione i suoi ordini, tollerava il carattere ispido dell'Imperatore, sapeva quando doveva contraddirlo e quando assecondarlo.

Essere l'aiutante di campo di Napoleone non era compito facile. Bonaparte dettava ordini a ripetizione e non solo per i suoi generali e nell'immediatezza della battaglia.

L'Imperatore non trascurava nulla, dalle beghe amministrative, alle vettovaglie, dai rifornimenti ai servizi sanitari e voleva che i suoi ordini fossero eseguiti alla perfezione.

La vulcanica attività di Napoleone doveva essere tradotta in atti esecutivi altrimenti avrebbe perso tutta la sua efficacia.

Battaglia napoleone



Berthier fu un genio in questo campo. Ogni ordine, disposizione di ogni tipo data da Napoleone Veniva eseguito con celerità. Berthier traduceva l'autorità di Napoleone agli altri subordinati impersonificando alla perfezione la personalità e la volontà dell'Imperatore.
E' chiaro che Berthier era fondamentale in tale lavoro perché doveva impersonificare l'autorità di Napoleone nei confronti degli altri Marescialli che non erano così malleabili.

I nemici dell'Immpero, soprattutto tanta storiografia inglese ha voluto relegare Berthier al ruolo di semplice segretario militare senza alcun talento guerresco.

I più critici si appellano ai rimproveri che Napoleone fece a Berthier all'inizio della campagna del 1809, ma fu proprio alla fine di quella campagna che Berthier ricevette il titolo di principe di Wagram!

Ulteriore testimonianza della fiducia e della stima che Napoleone nutriva per Berthier viene proprio dalla bocca stessa dell'Imperatore che a Sant'Elena disse a Las Cases
"Se avessi avuto Berthier a Waterloo, non avrei sofferto questa sventura ".
Eppure il suo aiutante a Waterloo era il Maresciallo Soult da tutti ritenuto un condottiero di spessore maggiore rispetto a Berthier.

Napoleone a cavallo



Come, allora mettere in dubbio l'apprezzamento che Napoleone aveva per il suo fedele Maresciallo?

Berthier non fu un semplice esecutore d'ordine, spesso Napoleone lasciò alla sua esperienza, al suo giudizio la cura dei dettagli dei suoi ordini e non poteva essere certo altrimenti.

Molt i punti di contatto fra i due uomini. Come Napoleone, Berthier era un lavoratore instancabile e attivo, coraggioso, grande appassionato della guerra e della storia. D'altra parte solo due uomini simili nel carattere potevano reggere al peso di 20 anni di battaglie e di campagne in tutta Europa.

I detrattori di Berthier sottolinenano la decisione del principe di Wagram di lasciare nel 1814 Fontainebleau e la sua adesione a Luigi XVIII.
A differenza di altri Marescialli, quello di Berthier non può essere considerato un tradimento, ma una presa d'atto di una situazione irreversibile e forse una naturale stanchezza visto che preferì poi ritirarsi nel suo castello in Baviera dove conobbe la morte per suicidio il 1 giugno 1815 senza nemmeno conoscere l'esito della battaglia di Waterloo.

Ecco i suoi incarichi:

  • Comandante in capo del suo esercito d'Italia,  
  • Maggiore generale in Egitto, 
  • Ministro della guerra dopo il 18 Brumaio, 
  • Ambasciatore in Spagna 
  • Ministro della guerra, quando fu necessario creare il grande esercito destinato alla
  • conquista dell'Inghilterra e in seguito quella dell'Europa.

L'età, il peso di un incarico così di responsabilità, un carattere introverso e sensibile fiaccarono negli anni Berthier che non fece però mancare mai il suo apporto a Napoleone che lo apprezzava tanto da riferire un giorno a Metternich:
 " Berthier nutre per me l'affetto di un bambino".

Nel corso degli anni anche Berthier cambiò. Mitigò la sua proverbiale gentilezza, divenne più rude nel trattare i subalterni, più altezzoso.
Tutto ciò era esacerbato anche dall'invidia e gelosia per la sua posizione che moltiplicavano le critiche nei suoi confronti. Non tutti potevano avere la corazza e la tempra di Napoleone!

Un rapporto così stretto e funzionale come quello tra Napoleone e Berthier vale la pena di essere analizzato. I due non ebbero mai screzi e la loro stima reciproca non si incrinò mai. Ciò fu possibile grazie ai ruoli che i due interpretavano alla perfezione. Da un lato Napoleone, geniale, dispotico in certi tratti, umorale; dall'altra parte Berthier calmo, gentile, cortese, ma soprattutto devoto.

Dobbiamo credere al giudizio di un altro profondo conoscitore di uomini: Talleyrand che disse all'Imperatore :" Voi amate Berthier perché lui crede in voi".

Una storia forte quella del legame tra Napoleone e Berthier. Due talenti diversi che si completarono a vicenda. Uno il genio che disegnava con la mente e l'immaginazione ingegnosi piani e dettagliati ordini, l'altro l'esecutore perfetto, colui che fotografava alla perfezione i desideri di Bonaparte e li rendeva realtà inossidabile.

Louis Alexandre Berthier

Versailles 20 novembre 1753
Bamberga 1 giugno 1815

Amici, siamo giunti alla fine di questo post. Spero che abbiate trovato interessante questo viaggio nella storia di Napoleone. 


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