domenica, giugno 07, 2020

La battaglia di Jena. Come Napoleone sconfisse l'esercito più potente del mondo

L'esercito prussiano distrutto e sconfitto nella battaglia di Jena.

battaglia di Jena


Le battaglie gemelle di Jena-Auerstadt si sono rivelate una svolta importante non solo per le guerre napoleoniche, ma anche per l'Europa del XIX secolo nel suo insieme. 

La guerra a Napoleone fu un atto avventato, nazionalista, spinto più dalla passione della regina Luisa e dalla sua intesa con lo zar Alessandro che da una ponderata decisione.

L'esito fu disastroso per i Prussiani, battuti, umiliati e costretti a inchinarsi a Napoleone
Le conseguenze furono ancora peggiori in termini di cessione di territori e di tasse da pagare al vincitore francese.

Lo schiaffo di questa sconfitta fu comunque un evento importante nella storia dell'Europa, perchè la sconfitta mostrò allo Stato maggiore prussiano le debolezze del loro sistema.

Questa consapevolezza portò l'esercito prussiano ad adottare quelle misure chegli consentiranno di prendersi la rivincita con Napoleone e di diventare quella potenza militare che dominerà negli anni a venire in Europa.

 La quarta coalizione


La guerra della quarta coalizione, come fu chiamato il conflitto che ebbe luogo tra il 7 ottobre 1806 e il luglio  del 1807, vide un'alleanza tra Russia, Prussia, Gran Bretagna, Sassonia e Svezia contro la Francia di Napoleone. 

I Prussiani, pieni di entusiasmo, marciarono per la prima volta a sud il 9 ottobre, per liberare i territori della Renania e parte di quelli austriaci che la Francia controllava da qualche anno.
L'impresa, come detto era azzardata.

In quel periodo gli eserciti di Napoleone erano una macchia da guerra invincibile.

La fama dell'esercito prussiano si basava su degli ottimi generali che guidavano degli eserciti mercenari. Questa era stata la chiave di volta dei successi di Federico il Grande. Si assoldavano soldati di professione e si cercava di guidarli al meglio contro il nemico. Tale impostazione fu la chiave della sconfitta nella battaglia di Jena.

Tale metodo non poteva più essere efficace contro gli eserciti rivoluzionari, formati da coscritti che dopo anni di guerre e sotto la guida di Napoleone erano diventati ben addestrati.

Un'altra deficienza del sistema prussiano la troviamo nella struttura di comando. Il governo dell'esercito era diviso tra tre staff che esitavano a prendere una decisione comune, mentre dall'altro lato c'era una sola mente pensante, quella del più grande stratega di tutti i tempi: Napoleone Bonaparte.
Le indecisioni dello Stato Maggiore prussiano furono fatali nella battaglia di Jena. (Gli amanti delle battaglie napoleoniche non potranno farsi sfuggire questo libro)

Le battaglie di Jena e di Auerstadt


Gli eserciti si incontrarono nei pressi di Jena il 13 ottobre. Il generale Lannes fu il primo ad accorgersi del movimento delle truppe nemiche. In realtà si trattava solo di un'avanguardia di 5000 uomini, ma ben presto il grosso dell'esercito prussiano si sarebbe riunito. Napoleone fece disporre il suo esercito sulle alture che dominavano la piana di Jena

Il piano di Napoleone si completava con l'invio del generale Davout a nord di Jena con i suoi 27000 soldati per tagliare la ritirata ai Prussiani e assicurarsi la vittoria più completa.


Napoleone Jena


Due ore dopo, Lannes, su ordine di Napoleone, avanzò verso i prussiani. Insieme ai generali francesi Suchet e Gazan, conquistò le città a nord-ovest di Jena. Ma i prussiani contrattaccarono e costrinsero Lannes, che si era spinto oltre la linea francese, a rientrare in linea con Suchet e Gazan. I Prussiani quindi spinsero l'attacco, ma furono respinti dalla fanteria leggera francese che era stata nascosta alla vista.
Il maresciallo Michel Ney arriva a rinforzare le truppe francesi intervendo sul campo di battaglia, con altri 3000 uomini.


La fanteria prussiana avrebbe potuto sfruttare questa  iniziale debolezza, ma i loro capi persero tempo nell'individuare la strategia più efficace. Questo determinò l'esito della battagia, poiché i francesi furono in grado di consolidare la loro posizione e respingere i conseguenti assalti prussiani. 

Alla fine della giornata, i francesi avevano rotto la linea prussiana, uccidendo 10.000 uomini, prendendo 15.000 prigionieri e catturando 150 pezzi di artiglieria a Jena.

La sera della battaglia di Jena




Un'altra battaglia infuriava a nord. Il III Corpo d'armata  di Davout venne in contatto con la cavalleria e l'artiglieria prussiane la mattina presto e formò una posizione difensiva a Hassenhausen. Inizialmente i Prussiani ebbero successo, con circa 50.000 uomini, avevano quasi il doppio di quello di Davout. Costrinsero i francesi nella stessa città di Hassenhausen. 

Le forze di Davout ( leggi il libro sul Maresciallo di ferro )consolidarono la loro posizione con tutti gli effettivi a Hassenhausen

Il vantaggio prussiano era ormai svanito. Forti numericamente i Prussiani avevano dato il tempo ai Francesi di trovare un assetto difensivo che gli avrebbe consentito di resistere a lungo, soprattutto grazie all'artiglieria che si era ben posizionata.
Gli attacchi prussian, infatti furono respinti con relativa facilità.

La sconfitta Prussiana



Battle Jena

Federico Guglielmo assunse il comando dopo che due generali erano stati feriti Ma il re era ingiustamente convinto che stesse affrontando lo stesso Napoleone, il che lo terrorizzava.
I Francesi lanciarono quindi un attacco su vasta scala, rompendo la linea prussiana e conquistando la giornata.

In tutto i prussiani persero 13.000 uomini vicino a Auerstadt e altri 20.000 vicino a Jena.

 Auerstadt si era  rivelata la sconfitta più umiliante, poiché i Prussiani disponevano di 50.000 uomini contro 27.000 Francesi e uscirono sconfitti dalla battaglia.

Le riforme dell'esercito Prussiano


Gebhard von Blucher, Carl von Clausewitz, August Neidhart von Gneisenau, Gerhard von Scharnhorst e Hermann von Boyen erano tutti presenti quel giorno ecompresero che qualcosa doveva cambiare nell'organizzazione dell'esercito prussiano.

Hermann_von_Boyen


Le principali riforme furono istituire la leva obbligatoria, sul modello francese, e dare più autonomia di comando ai generali in campo senza aspettare le decisioni dello Stato Maggiore spesso in disaccordo e lontano dalle azioni belliche.

Queste riforme furono importanti e posero le basi per la formazione del formidabile esercito prussiano che dominò incontrastato in Europa.




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