lunedì, settembre 25, 2017

Napoleone e la medicina

Napoleone e la medicina: un rapporto difficile


napoleone medicina



Napoleone amava la cultura e le scienze. Egli si attorniava di studiosi e scienziati a cui si associava quasi con la stessa frequenza di generali e Capi di Stato.

Di ciò ne ne sono testimonianze le riforme in campo scolastico e universitario che posero la Francia al primo posto in Europa nel campo scientifico e culturale.

Durante la spedizione in Egitto Napoleone portò con sè uno stuolo di studiosi e ricercatori che produssero una mole incredibile di lavori, senza dimenticare la scoperta della stele di Rosetta che svelò il segreto dei geroglifici.

Di seguito la lista degli studiosi al seguito della campagna d'Egitto



Malgrado la sua naturale apertura mentale verso le scoperte scientifiche Napoleone non ebbe mai troppa fiducia nella medicina, anzi diciamo pure che non credeva affatto nei medicamenti e nei medici.

Una posizione che oscillava fra un velato fatalismo e un marcato scetticismo verso i rimedi empirici dei medici.

C'è da dire che Napoleone fino a che non fu assalito dal cancro allo stomaco che lo portò alla tomba, godette di ottima salute. Egli soleva dire di non essersi mai accorto della propria testa o del suo stomaco per cui l'opera dei medici non gli fu affatto necessaria.

Napoleone cercava di sconfiggere le malattie attraverso una maniacale cura dell'igiene personale.

Sono ormai entrati nella storia i suoi frequenti bagni. L'Imperatore era solito, infatti  immergersi per tantissimo tempo in acqua quasi bollente. A volte addirittura si scottava, ma non rinunciava mai alla sua toilette quotidiana anche nelle situazioni più estreme come quando si trovava in prossimità dei campi di battaglia.

Un altro rimedio empirico cui Napoleone teneva tantissimo era il frizionare il corpo con acqua di colonia di cui faceva un uso smisurato (si dice 60 flaconi al mese) e continuo e che aveva sempre con sè. Si dice che avesse infilata neglli stivali una bottiglietta di acqua profumata ai fiori d'arancio.

acqua di colonia napoleone


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Sfiducia totale nella medicina, ma fiducia illimitata nel suo medico personale: Corvisart.

Spesso l'Imperatore soleva dire che egli non si fidava della medicina, ma si fidava di Corvisart.

Fiducia ben riposta. Corvisart era un vero e proprio luminare autori di studi all'avanguardia, scopritore della semeiotica medica.

corvisart


Ben presto Corvisart divenne più che un medico. Napoleone, infatti si fidava di Corvisart, lo elesse a suo consigliere e amico oltre che Barone dell'Impero. Il medico lo ricambiò con una fedeltà assoluta

Malgrado il suo scetticismo Napoleone, comunque si faceva curare dal miglior medico di Francia

Corvisart seguì Napoleone durante tutta la sua epopea e fu presente in alcuni momenti importanti come quello del parto di Maria Luisa.




La nascita del re di Roma si presentava difficile e pericolosa. I medici presenti esitavano, non volevano procedere senza la presenza di Corvisart. Napoleone non ebbe dubbi, operare immediatamente, cercare di salvare a tutti i costi la madre anche a scapito del bambino.

Il neonato Aiglon venne poggiato per terra esanime. Arrivò trafelato Corvisart che cominciò a massaggiare il piccolo fino a farlo riprendere, fino a farlo vagire.

La discendenza di Napoleone era salva!

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Altri due medici furono importanti nella vita di Napoleone. Entrambi furono protagonisti nell'ultima parte della vita dell'Imperatore durante l'esilio a Sant'Elena.

Il primo fu O'Meara, medico irlandese che fu poi allontanato dall'isola perché accusatodi simpatizzare per l'Imperatore.

Napoleone-and-O'Meara
Napoleone e O'Meara


Come quasi tutti i testimoni dell'esilio di Napoleone, anche O' Meara scrisse le sue memorie.

In un passo O'Mera afferma:

"Napoleone si cura malvolentieri, perché non ha alcuna fede nella medicina"


Quando poi Gorgaud si ammala Napoleone chiede notizie a O' Meara. Il medico gli risponde di aver prescritto un farmaco al che l'Imperatore risponde:

" Farebbe meglio a mettersi a dieta per qualche giorno e bere molta acqua. Questi medici non valgono uno zero
".

medico napoleone

Infine Francesco Antonmarchi, il medico che assistì Napoleone fino alla sua morte.

Antonmarchi era Corso come l'Imperatore. Egli accettò di recarsi  a Sant'Elena sollecitato dalle premure della madre di Napoleone, Letizia Ramolino.

Antonmarchi era un buon medico che ebbe un ottimo rapporto con Napoleone. Fu proprio Antonmarchi ad eseguire l'autopsia sul corpo dell'Imperatore ed è il proprio il medico corso che ci ha fornito la causa della precoce dipartita: cancro allo stomaco.

Conclusioni

Un uomo di un'apertuta mentale ecezionale che non si fidava della scienza medica. Difficile spiegare questo atteggiamento di Napoleone. Una mia idea è che forse il futuro Imperatore restò scosso dalla precoce morte del padre e dalla impossibilità della scienza medica a trovare cure adatte ed efficaci. Probabilmente Napoleone maturò l'idea che i medicamenti erano solo dei palliativi.

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1 commento:

Gaetano ha detto...

Il mistero riserba sorprese sul conto di Napoleone Bonaparte e dell'Aiglon, al punto da rivelarsi scolpita della "pietra" attraverso il velame delle tracce del luogo del primo esilio del decaduto imperatore di Francia, Porto Ferraio d'Elba. Si legga "L’Aiglòn, fra storia e mistero", a questo indirizzo: https://www.esonet.it/News-file-article-sid-1513.html. Credere o non credere!
Gaetano Barbella

Nel saggio non si parla della fuga di Napoleone B. dall'isola d'Elba, ma con questa frase si capisce: «Dov'è, non si trova, fa il sorvegliante col cane?».

Gaetano Barbella