giovedì, giugno 09, 2022

I racconti di Napoleone. Mia madre

Gli insegnamenti di mia madre 

“E’ a mia madre e ai suoi buoni principi e al suo esempio che io devo tutto.”

 

Quando Las Cases diventa fastidioso

conte Las Cases
Las Cases


Oggi la presenza di Las Cases (1) mi ha quasi dato fastidio. Il Conte è un buon uomo e il figlio un instancabile lavoratore. Non ho dei veri motivi per cui lamentarmi, ma a volte ho l'impressione che le domande che mi pone siano capziose. 

Ho la sensazione che voglia estorcermi qualcosa di sensazionale per poi segnarlo sul suo libro o su quel diario personale che mi ha detto di avere. Penso che forse il suo impegno non sia del tutto disinteressato, ma sarebbe anche comprensibile perché non approfittare della situazione?

Non ho più la forza per imporre il mio pensiero e non voglio farlo. Sarebbe tiranneggiare verso questi uomini che hanno accettato di condividere un destino che solo a me era riservato.

Non voglio essere troppo duro!

La mia strategia è quella di allontanarmi. Lo faccio quasi sempre con una scusa fingendo di sentirmi poco bene. Nelle mie condizioni non posso certo dire di essere impegnato in altri affari!

Non so se Las Cases  abbia percepito questo mio disagio, ma se lo ha fatto lo nasconde molto bene, perché non ho mai colto sul suo viso un segnale di turbamento o di fastidio. 

I ricordi che fanno male

napoleone ricordi


Per oggi basta dettare! I ricordi a volte sono molto spiacevoli e portarli alla memoria mi provoca un grande dolore. Mi piace descrivere le mie campagne e le grandi battaglie, sono meno felice quando si tratta di ricordare le persone.

Ho sempre pensato di essere immune alle emozioni, il mio cuore è sempre stato nella mia testa. Qui a Sant'Elena, però mi sorprendo e essere nostalgico. La mia estrema razionalità lascia spazio a sentimenti che raramente avevo provato.

E quando la nostalgia si impossessa del mio cuore la prima persona che mi viene in mente è mia madre.

Mia madre

Madre di Napoleone



Ho sempre pensato di somigliarle molto e molta della mia fortuna e del mio carattere lo devo a lei.

Quando ero in Corsica, da bambino, ero un ribelle, ne combinavo di tutti i colori e le punizioni di mia madre non si facevano aspettare.

Severa, ma giusta
.

Non ricordo un episodio in cui non avessi meritato gli schiaffoni che mi riservava. Spesso riuscivo a evitare di prenderle, perché essendo piccolo e agile riuscivo a divincolarmi e a scappare.

Con mamma Letizia bisognava rispettare le regole e non c'erano scappatoie.

Mia madre si occupava di noi figli e della cura della casa mentre mio padre degli affari e della politica. I due avevano stabilito dei confini di competenza e nessuno invadeva il campo dell'altro.

A 10 anni sono andato in Francia e mia madre mi mancava. Mi sono fatto forza, qualche volta ho pianto in silenzio soprattutto quando mi prendevano in giro. 

Mia madre è molto religiosa

Napoleone e Letizia


Anche troppo per me. D'altra parte quasi nascevo in chiesa visto che il 15 agosto 1769  a mia madre vennero le doglie mentre partecipava alle funzioni dell'Assunta! La sua fede è ben strana però, perché non crede molto nel libero arbitrio, ma in un disegno fatalistico che Dio avrebbe per ognuno di noi. Ella pensa, però di poter cambiare destino agli uomini pregando.
Sono sicuro che anche adesso si sprecheranno le preghiere, le messe, le adorazioni affinché la mia posizione possa mutare in meglio.

Il Papa le consente di vivere a Roma anche perché solo con la Chiesa, mia madre dimentica la sua avarizia.

Mia madre è avara.

Ramolino


Madame Mere ha sempre pensato ad accumulare. Le davo un appannaggio di un milione all'anno, ma le sue spese erano di molto inferiori. L'estremo opposto di Giuseppina a cui  avrei potuto concedere anche un milione al giorno e nemmeno sarebbe bastato. 

Questa sua mania del risparmio è ben spiegabile. Mamma ha sperimentato i capricci della sorte. In Corsica non eravamo ricchi, ma non ci potevamo lamentare. Le cose poi sembravano mettersi al meglio con me e Giuseppe in Francia e con mio padre vicino al conte
Marbeuf e proiettato verso una buona carriera politica. Poi la morte improvvisa di mio padre, le divergenze con gli uomini di Paoli e la fuga dalla Corsica.

Il destino era stato crudele; ci aveva tolto tutto in un attimo. A Marsiglia dove eravamo rifugiati abbiamo sofferto la fame e se non fosse stato per il mio misero stipendio e per qualche aiuto di persone compassionevoli non so come avremmo fatto.

Questa sofferenza mia madre non la dimenticò mai e per questo anche quando dominavo il mondo spesso la sentivo esclamare :

"Finchè dura!"

Oggi la sua avvedutezza sta tenendo in piedi la famiglia.

Mia madre è bellissima

Letizia Bonaparte




Un figlio non riesce a dare un giudizio obiettivo sulla bellezza della madre. Una mamma non è mai come una donna a cui dedicare attenzioni di altra natura per cui è difficile pronunciarsi su questo argomento.

Letizia Ramolino, mia madre è bellissima e lo era ancora di più da giovane quando tutti l'ammiravano, e ne erano incantati.
In Corsica era considerata la più bella fanciulla dell'isola .

Le mie sorelle hanno preso i suoi tratti, soprattutto Paolina che è la più bella, ma anche Carolina ed Elisa sono stupende

Mia madre è coraggiosa

letizia


Nulla abbatte mia madre. Affronta il destino come un generale in battaglia.
Questa una sua frase che mi è rimasta impressa:

La maggior parte della vita umana è fatta di di disgrazie e battute d’arresto. Questa conoscenza ci deve dare la forza per accettare tutto ciò che può accaderci soprattutto quando non è colpa nostra. Cadere non è niente quando lo fai con nobiltà, cadere è tutto quando reagisci da vigliacco.

Mia madre non mi ha abbandonato

Imperatore Napoleone


Nella mia disgrazia in tanti sono quelli che mi hanno lasciato. Alcuni come Talleyrand non mi hanno sorpreso, ma altri come Marmont e Berthier (2) mi hanno fatto soffrire. Per non parlare poi di mia sorella Carolina e di mio cognato Murat. Pensavano di salvarsi e di sopravvivere alla mia caduta. Illusi!

Mia madre no, non mi ha abbandonato. E' venuta all'Elba con me insieme a Paolina. Ho pensato che forse proprio sul'isola toscana mia madre fosse felice. Eravamo ricchi, ma senza pericoli, guerre, attentati. La famiglia era unita, i miei fratelli avrebbero potuto venire a farmi visita. Certo Maria Luisa non si era fatta vedere, ma le cose potevano cambiare.
Ingenua mia madre! I miei nemici non avrebbero sopportato a lungo la mia permanenza all'Elba.

Mia madre voleva seguirmi anche qui a Sant'Elena. Ha supplicato i miei nemici affinchè potesse accompagnarmi, ma le sue preghiere non sono state esaudite.

Ora mia madre è a Roma dove l'accompagna zio(4) . Il Papa si è dimostrato caritatevole anche perché mia madre non lesina donazioni. Spero che la fede possa consolare, almeno in parte il dolore che so sta provando per la mia situazione.

E' l'ora del rientro

Napoleone triste


Il sole è alto. I miei pensieri mi hanno tenuto compagnia per un paio d'ore. E' meglio che rientri. Farò richiamare Las Cases e farò finta di nulla. Sono così pochi gli amici fedeli qui che mi sembra stupido tenere il broncio per cose futili.
Penso che nel pomeriggio detterò ancora e poi mi farò leggere ancora l'Odissea.

Amici, siamo giunti alla fine di questo post. Spero che abbiate trovato interessante questo viaggio nella storia di Napoleone. 


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(1) Il conte di Las Cases seguì Napoleone a Sant'Elena e vi rimase un anno in cui raccolse le memorie di Bonaparte e le racchiuse nel Memoriale di Sant'Elena uno dei best seller del dicianoccesimo secolo.

(2) Capo di stato maggiore di Napoleone che rifiutò di unirsi a Bonaparte durante i Cento Giorni. Morì poco prima della battaglia di Waterloo in circostanze misteriose.

(4) Joseph Fesch, fratello uterino di Letizia

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