sabato, settembre 25, 2021

Napoleone a Sant'Elena 15 ottobre 1815

L'esilio. Napoleone approda a Sant'Elena

Napoleone a Sant'Elena


Dopo  Waterloo Napoleone viene esiliato nella piccola isola dell'atlantico.


Un numero il 15 che ricorre con costanza nella vita di Napoleone.

Nasce il 15 di agosto, viene sconfitto a Waterloo nel 1815, è il 15 luglio quando si arrende agli Inglesi ed è il 15 ottobre del 1815 il giorno in cui sbarca a Sant'Elena.

Napoleone si rende conto subito che quell'isola sperduta sarebbe stata un ostacolo insormontabile anche per un uomo risoluto e geniale.

Sant'Elena era a 1900 chilometri dalla costa africana, quella più vicina e a 3000 chilometri dalla costa brasiliana. Un minuscolo territorio nel bel mezzo dell'oceano.

Gli Inglesi, poi avevano fatto le cose in grande pur di non farlo evadere come era successo all'Elba. Almeno due fregate sorvegliavano l'isola di continuo e una guarnigione di 2000 soldati non aveva altro compito che quello di guardare a vista Napoleone.

Possibilità di fuga: zero


esilio napoleone



Bonaparte comincia a comprendere che la scelta di consegnarsi agli Inglesi era stata pessima. I suoi ragionamenti sull'ospitalità britannica, sulle loro leggi erano stati fallaci.

Di fatto si era consegnato al peggiore dei nemici anche se la decisione di spedirlo a Sant'Elena fu presa di comune accordo al Congresso di Vienna anche dalle altre nazioni.

L'amministrazione dell'isola era in capo alla Compagnie delle Indie che la cedette per il periodo dell'esilio di Napoleone al governo inglese.


Comincia l'esilio di Napoleone


Nulla è stato preparato sull'isola per accogliere Napoleone e la piccolissima corte di uomini a cui era stato concesso di seguirlo tra i quale il Conte Las Cases e suo figlio che annoterà i ricordi di Bonaparte dando vita a uno dei più grandi successi editoriali del 1800: il Memoriale di Sant'Elena. (leggi)

Napoleone e Betsy Balcombe
Napoleon and Betsy Balcombe




Nei primi tempi del soggiorno Napoleone alloggia in casa di William Balcombe in un padiglione il Briars posto nel giardino di casa Balcombe allietato dalla presenza della figlia dell'agente della compagnia Betsy, una quattordicenne vivace e impertinente che lo chiama affettuosamente Boney senza che l'Imperatore se ne avesse a male.

Briars
Briars






Ironia della sorte e della storia, nello stesso padiglione, nel 1805 aveva soggiornato Wellington di ritorno dall'India.

Passano circa due mesi. I lavori alla dimora che lo deve ospitare sono terminati e Napoleone viene spostato a Longwood leggermente in altura.

La Longwood house è una casa inospitale composta da pochi ambienti, ma soprattutto posta nella parte peggiore dell'isola esposta ai venti e perennemente avvolta dalla nebbia.

Ancora una volta gli Inglesi avevano preso le loro eccessive precauzioni allontando Napoleone dalla costa.

Longwood House


Longwood house
Longwood house



Dal dicembre del 1815 fino a quel 5 maggio 1821 data che segnò la sua morte,Napoleone dimorò a Longwood privato di ogni libertà personale. 

Non poteva ricevere nessuno che non avesse avuto autorizzazione da parte del governatore dell'isola, lo spregevole Hudson Lowe, la sua posta veniva aperta e censurata. Vi erano limiti alle sue passeggiate e al suo poter andare a cavallo.

Napoleone fu privato della sua forza morale. Negli anni Bonaparte aveva dimostrato una tempra formidabile e un'incapacità innata all'arrendersi, sempre pronto a trovare soluzioni anche nelle situazioni più estreme e complesse.

La genialità dell'uomo gli fece comprendere dopo una quindicina di mesi di permanenza che non vi era possibilità alcuna di  fuga, nè si potevano prospettare a breve scadenza evoluzioni della situazione politica in Europa tali da giustificare un suo rientro in patria.

Tale consapevolezza lo portò  a chiudersi in se stesso e a maturare una depressione che lo travolse.

La depressione di Napoleone


L'aspetto fisico di Napoleone cambiò repentinamente, sembrò invecchiato di 20 anni. Spalle cadenti, una pinguedine evidente, i capelli sempre più radi.

Niente poteva farlo riprendere. Le giornate passavano monotone tra letture, giochi di carte o scacchi, qualche conversazione cose che lasciarono spazio sempre di più a periodi, sempre più lunghi in cui l'Imperatore si sdriava sul divanetto per dormire.

La situazione peggiorava a vista d'occhio e si aggravò quando l'ulcera di cui soffriva Napoleone si trasformò in cancro.

Le condizioni di salute generale che fino alla fine del 1820 si potevano ritenere discrete subirono un tracollo all'alba del 1821.

Gli ultimi mesi di Napoleone


Antonmarchi, il medico che la madre Letizia gli aveva inviato poco poteva anche in considerazioni dei rimedi in quell'epoca conosciuti.

E' il 13 di aprile che Napoleone redige il suo testamento.

L'Imperatore esprime il desiderio di essere sepolto in Francia.

Lo stato di salute di Napoleone è tale che ormai è possibile vaticinarne la morte. 

Alle 17:49 del 5 maggio 1821 Napoleone spira. Le sue ultime parole Tete, Armèe, Josephine.


morte napoleone



Viene eseguita autopsia sul corpo di Napoleone che conferma il cancro allo stomaco anche se da più parti si è sollevata l'ipotesi dell'avvelenamento.

Napoleone fu avvelenato?


Tale ipotesi nasce da alcune affermazioni di Napoleone stesso a Sant'Elena in cui parla esplicitamente della possibilità di un suo avvelenamento.

I risultati delle analisi eseguite su una ciocca di capelli in effetti rivelarono un eccesso di arsenico. 
I sostenitori della tesi dell'avvelenamento parlano della possibilità che gli Inglesi abbiano aggiunto piccole dosi di arsenico ai pasti oppure alcuni ascrivono le colpe al conte di Montholon stanco del soggiorno a Sant'Elena e geloso per le attenzioni che Napoleone aveva rivolto alla moglie nel periodo in cui era stata a Sant'Elena.

Seppure una minima possibilità che tali tesi complottiste possano essere veritiere, la gran parte degli storici propende per la malattia dell'Imperatore.

Conclusioni


Napoleone a Sant'Elena fu  prigioniero degli Inglesi, su questo non vi possono essere dubbi, malgrado la difesa di se stesso che fece Hudson Lowe nelle sue memorie.

Hudson Lowe



Il Governo inglese aveva dato ordini ben precisi circa le condizioni dell'esilio di Napoleone. Lowe dal basso della propria umanità e in ragione di cercare di compiacere il più possibile i suoi superiori per fare carriera, rese le condizioni di vita di Napoleone ancora peggiori.

Il tratto che più colpisce è come Napoleone abbia smesso di reagire e si sia lasciato andare. Resistere in quelle condizioni sarebbe stato difficile per chiunque e le condizioni politiche in Europa non ambiarono fino al 1840 quando poi fu concesso alla salma di Napoleone di essere sepolta a Parigi.

Malgrado ciò un Napoleone vinto e depresso mette tristezza anche se dettando le sue memorie, esprimendo il suo pensiero facendo conoscere al mondo le condizioni del suo esilio fu una bella vendetta in perfetto stile corso.

Ti potrebbe interessare: Mademoiselle George

Nessun commento:

Posta un commento