mercoledì, settembre 29, 2021

Il genio di Napoleone

 Napoleone Bonaparte genio universale

" La morte non è nulla, ma vivere senza gloria è morire ogni giorno" 


collage Napoleone

 


Sono più di 70.000 le biografie di Napoleone e più di 4500 i siti internet che parlano dell'Imperatore.

200 anni sono ormai passati dal quel 5 maggio 1821, un tempo lungo per la storia, eppure la fama di Napoleone non accenna a diminuire.

Napoleone è il personaggio più cercato nel web, appena dopo Gesù Cristo e prima di tutti quanti gli altri.

 Tanti, tantissimi gli ammiratori, coloro che ne apprezzano la capacità militare, la sagacia come uomo di Stato, il carattere fermo, ambizioso.

Gli psicologi lo studiano, cercano disfunzioni, analizzano i tratti somatici. 

I sociologi ne apprezzano le qualità di leader, il carisma, la propensione al successo.

Gli storici analizzano i documenti, cercano nuove verità, escogitano nuove teorie come quella più recente della morte per avvelenamento da acqua di colonia.

Tanti, tantissimi i detrattori. Molti gli imputano la crudeltà, il sacrificio di migliaia di uomini per mera ambizione. Altri lo accusano di aver tradito gli ideali della rivoluzione e di aver privato la Francia della libertà.
Nel crescente revisionismo storico oggi Napoleone è definito da alcun schiavista e da altri sessista per le sue opinioni sulle donne.

Tralasciando le esagerazioni Napoleone resta un uomo singolare, un uomo, con le sue debolezze, con i suoi errori, ma pur sempre un genio.

Perché Napoleone è così studiato?


fisico napoleone



Qual è la ragione della passione che unisce tanti ammiratori dell'Imperatore dei Francesi?

E' questa una domande che spesso rivolgo a me stesso e che di sovente mi sento chiedere dalle persone che conosco.

Perché studi Napoleone? Perché ti piace?


Non c'è una sola risposta.

Tutti i motivi di una passione che dura da più di 50 anni li racchiudo in uno: il genio di Napoleone.

L'infanzia di Napoleone


Napoleon young



Napoleone non era stato favorito dalla nascita. Ajaccio  era un posto anonimo. La Corsica un'isola che non destava alcun interesse, tanto che era un possedimento della Repubblica di Genova.

Nascere in Corsica voleva dire il più della volte condurre una vita normale.

Napoleone, di buona famiglia probabilmente avrebbe seguito le orme paterne sposando una ragazza figlia di qualche notabile oppure sarebbe stato avviato alla carriera ecclesiastica come lo zio.

Nessuno avrebbe ricordato nei libri di storia Napoleone Bonaparte, malgrado egli avesse le stimmate del genio.

La Corsica si ribella


La storia traccia, però strade sconosciute per i suoi uomini migliori per cui accade che la Corsica vuole la sua indipendenza e combatte per essa.
I Corsi si identificano con un capo, U' babbu, come veniva chiamato Pasquale Paoli.

E l'indipendenza viene ottenuta con i Genovesi scacciati dall'isola. Al fianco di Paoli, Carlo, il padre di Napoleone.

La Corsica e la Francia


Napoleone diverrà Imperatore dei Francesi per cui il libro del storia avrà il compito di legare i Bonaparte alla Francia.

In che modo? La Repubblica di Genova, stanca di guerre cede la Corsica alla Francia che manda un esercito regolare per riprendersi l'isola.

Paoli viene sconfitto a Ponte Nuovo. La Corsica è francese.

Carlo Bonaparte in un primo momento vorrebbe seguire Paoli in esilio, ma poi accetta di buon grado il mutare degli eventi. 

Ambizioso, vanesio e squattrinato Carlo Bonaparte si lega i nuovi padroni e ottiene di far studiare Giuseppe e Napoleone in Francia a spese del re.

Napoleone va a studiare in Francia


Per ottenere ciò ha sollecitato l'aiuto del governatore francese il conte Marbeuf che lo ha aiutato anche a dimostrare la nobiltà della famiglia Bonaparte.

L'amicizia di Marbeuf conta e Carlo non dà peso alle chiacchiere sul conto della moglie Letizia e Marbeuf. Troppo giovane e bella Letizia, troppo vecchio il Conte.

Napoleone  nemmeno sa il Francese per cui trascorre sei mesi al collegio di Autun per apprenderlo poi si trasferisce a Brienne alla scuola militare.

Napoleone ha dieci anni e non si considera affatto un Francese.


Come nasce il genio di Napoleone?



firma napoleone



Il genio nasce dalla rabbia, dalla voglia di emergere, dal bullismo a cui è sottoposto dai suoi compagni. Napoleone reagisce isolandosi, leggendo come un forsennato, immaginando di vivere la vita dei grandi del passato. 

Le imprese di Alessandro Magno, diventano le sue. Indossa i panni di Giulio Cesare. Combatte epiche battaglie nella sua mente. Quella di Napoleone è un'immaginazione fervida, viva, sognatrice. Il giovane Bonaparte respinge la condizione in cui vive e si rifugia in un mondo di eroi, di uomini che hanno segnato il corso della storia.

La sua ambizione cresce, anch'egli vorrebbe essere come gli uomini, come quei colossi della storia. La spinta che lo anima è forte, implacabile.

Questa forza oscura possente, instancabile, mai doma lo porterà al potere assoluto.

In quegli anni dell'infanzia Napoleone ancora non è consapevole del suo genio, della sua capacità, ma si esercita. Non ha obiettivi immediati, ma non si ferma. Pensa e agisce.

E così che si forma il carattere di Napoleone.

Quando arriva il momento di mettersi in mostra con la prima campagna d'Italia, Bonaparte sa già cosa fare. Quell'impresa l'ha vissuta nella sua mente mille volte e in mille modi diversi. Quando invade l'Egitto non può non pensare ad Alessandro Magno; vorrebbe addirittura ripercorrerne le gesta e gli itinerari. 

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Napoleone vive una vita che ha già immaginato nella sua mente: un genio

Il genio si trasforma


moneta napoleone



Il 18 brumaio è una data che cambia la storia. Napoleone assume il potere. Ora è il momento di diventare un uomo di stato oltre che un soldato.

La sua attività non fa un passo indietro.

 Legge, si aggiorna, partecipa. Raramente delega. Il suo capolavoro è il codice civile, un nuovo sistema di leggi moderno ed efficace. 
Non si ferma. Banca di Francia, licei, università, opere pubbliche, riforma dell'amministrazione.

A Napoleone piace governare. Egli fa progetti a lunga scadenza, pianifica. Anche come uomo di Stato dimostra di essere un visionario; ipotizza un'Europa unita, precognizza la comparsa della Cina e degli Stati Uniti come super potenze.

Napoleone vorrebbe avere più tempo per le questioni interne, ma la guerra lo chiama.

Il genio militare di Napoleone

L'Europa ha paura della Francia. La rivoluzione ha destabilizzato i regni del vecchio continente. Le antiche dinastie vorrebbero ripristrinare il vecchio ordine e restaurare i Borbone.

La guerra è inevitabile, ma Napoleone è un soldato e sa come combattere.

L'Europa diventa un immenso campo di battaglia dove il genio militare di Napoleone la fa da padrone incontrastato.

Gli eserciti austriaci, prussiani e russi vengono battuti e umiliati.

Le stategie militari di Napoleone sono dei capolavori. Le sue truppe si muovono con estrema velocità, i suoi generali eseguono gli ordini alla perfezione. I soldati di Napoleone sono fedeli al loro capo e disposti a morire per lui. 



Il genio tradisce Napoleone


Waterloo



Un sistema così complesso mette alla prova anche il genio universale di Napoleone. I nemici si moltiplicano. Bonaparte sa che deve sfuggire ad attentati interni, alle pretese sempre maggiori della famiglia, alla stanchezza e ruberie dei Marescialli.

Le nazioni dominate e sconfitte hanno voglia di rivincita. Sono giganti che sonnecchiano, che si inchinano a Napoleone, ma che tramano alle sue spalle come alcuni ministri francesi Talleyrand e Fouchè su tutti.

Napoleone commette l'errore di innamorasi del suo genio. Osa sempre di più. La campagna di Spagna è un fallimento, quella di Russia lo porta alla distruzione e alla sconfitta.

La rivincita del genio


Ecco che però dopo la caduta Napoleone torna a essere quello della giovinezza. La campagna di Francia del 1814 è un capolavoro di tattica e strategia miltare. Le forze che lo combattono sono però soverchianti e si deve arrendere.

L'Elba. I cento giorni e Waterloo un ultimo sussulto.

Un genio in prigione


abdicazione napoleone



La fine della storia avviene a Sant'Elena, lo scoglio in mezzo all'Atlantico dove lo manda l'Europa atterrita e impaurita da una sua possibile ricomparsa sulla scena.

Gli Inglesi si vendicano peggio di un Corso. Napoleone è prigioniero.

Il genio non si placa


Ancora una volta risplende il genio di Napoleone. Bonaparte detta le sue memorie. Racconta cosa è successo negli anni in cui è stato padrone dell'Europa, ma soprattutto denuncia le inumane condizioni in cui è tenuto a Sant'Elena, anche grazie all'ottusità becera di Hudson Lowe il governatore dell'isola.
Il memoriale di Sant'Elena diventa un best seller come aveva previsto Las Cases che si era imbarcato con Napoleone proprio con lo scopo di raccoglierne le memorie.

Il genio non si dimentica


A 200 anni dalla morte di Napoleone siamo ancora qui a raccontarne le gesta, descriverne il carattere, studiare le sue battaglie, amare il suo personaggio. 




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