sabato, aprile 01, 2017

Napoleone e la Rivoluzione Francese

Napoleone fu uomo della Rivoluzione.


Napoleone_Bonaparte

Se non fosse scoppiato il moto insurrezionale più importante della storia non ci sarebbe stata l'epopea napoleonica, questo è un dato di fatto incontrovertibile.

Il genio napoleonico riuscì ad assurgere al soglio imperiale di Francia perché si era in un momento storico particolare, fatto di cambiamenti epocali come mai nel passato era accaduto.
Solo in quell'epoca straordinaria poteva capitare che un giovane isolano, senza mezzi, potesse scalare le vette della gloria e del potere.

Napoleone e la Rivoluzione.

Napoleon_quotes

Napoleone fu spinto dalla Rivoluzione, ma qual era il pensiero di Napoleone sulla Rivoluzione?

Sappiamo che Bonaparte amava l'ordine costituito, le regole, le leggi, il tutto derivante dalla sua formazione militare. Napoleone disdegnava i moti di popolo ( aquesto proposito leggi Napoleone e la plebe) e lo dimostrò nel 1814 quando preferì abdicare malgrado una sollevazione popolare potesse farlo rimanere sul trono o quando assistette inorridito e imbarazzato alle sollevazioni contro Luigi XVI.

Napoleone, tuttavia, sapeva bene che la Rivoluzione era stato un moto inarrestabile, un'esplosione di malcontenti e di malgoverno che proveniva da lontano. Una volta innescata niente poteva fermarla.

Come sempre leggiamo le parole dell'Imperatore per meglio compendere il suo pensiero:

"La Rivoluzione francese è stata una convulsione nazionale così irresistibile come un'eruzione del Vesuvio. Quando le fusioni misteriose delle viscere della terra sono arrivate allo stato di esplosione, la lava sfugge e l'eruzione a luogo".

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Una metafora che illustra bene le cause della Rivoluzione. Un malcontento che da anni macerava il popolo, che aumentava sempre di più  grazie anche all'indifferenza delle classi dirigenti occupate a specchiarsi nei loro privilegi, lontane dai bisogni del popolo.


Questo disprezzo, questa noncuranza di fronte alle esigenze e alle richieste che provenivano dal basso avevano creato il terreno per una rivolta popolare.

Carestia e crisi economica furono solo la miccia di una bomba sociale già pronta a d esplodere da tempo.

Certo non erano prevedibili del tutto gli sviluppi successivi che portarono al regicidio di Luigi XVI e della sua famiglia, come pure le successive guerre napoleoniche che sparsero il verbo rivoluzionario per tutta l'Europa determinando cambiamenti epocali e la fine definitiva dell'Ancien regime.

Napoleone_Bonaparte

Napoleone è ben consapevole che ogni rivoluzione porta a spargimenti di sangue e vittime innocenti come ben ci spiega in questo passo.

" Tutte le rivoluzioni al principio sono rivolte, che il tempo e il successo nobilitano e legittimano, ma di cui il terrore è una delle fasi ineluttabili".

Il Terrore, il sangue, i morti le fazioni che si affrontano e che si disputano il potere. Tutti momenti che Napoleone ha ben chiari nella sua mente geniale. Egli sa, però che a un certo punto qualcuno prenderà in mano le redini del potere,

La rivoluzione si propose di delegitimare l'aristocrazia, ma in fondo non fece altro che sostituirla.

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Così la pensa Napoleone. Per Bonaparte, infatti anche nella Rivoluzione c'è una fazione che si erge al di sopra delle altre e che prende il comando delle operazioni.

Come sempre le parole di Napoleone spiegano il concetto in maniera mirabile:

" Presso i popoli e nelle rivoluzioni l'aristocrazia esiste sempre, la distruggete nella nobiltà, essa si piazza ben presto nelle case ricche e potenti del terzo Stato , la distruggete in quelle ed essa risorge e si rifugia nei capi del popolo".

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Napoleone oltre ad essere l'inimatabile stratega, vincitore di decine di battaglie è anche un fine politico.

Queste le sue considerazioni sul governare. Egli afferma che, anche in tempo di crisi, non si può rinunciare a soddisfare i bisogni di eguaglianza e libertà del popolo. In caso contrario esso si rivolterà.

"Cinquanta uomini riuniti in un tempo di crisi per fare una costituzione  non hanno il diritto di alienare i diritti del popolo, la sua sovranità è inalienabile".


Napoleone_Imperatore


Conclusioni


Napoleone non amava le rivoluzioni, ma sapeva che le sue fortune derivavano proprio dagli avvenimenti rivoluzionari iniziati il 14 luglio 1789.

Il suo governo rappresentò la conclusione della Rivoluzione. Con l'epopea napoleonica la Francia ritrovò il suo equilibrio, gli ideali rivoluzionari si fusero con l'esigenza di stabilità che la nuova borghesia emergente desiderava. Non fu un processo facile, Napoleone fu costretto a innumerevoli guerre e a sanguinose battaglie, ma le idee  rivoluzionarie che i suoi eserciti portarono in tuta Europa cambiarono per sempre la storia del vecchio continente.


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Per chi volesse approfondire gli argomenti relativi alla Rivoluzione francese, ecco una lista di libri da consultare

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Furet - Richet - La Rivoluzione francese

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