A Sant'Elena Napoleone dettò le sue memorie a Las Cases.
Leggi: Las Cases il biografo dell'Imperatore
In uno dei passaggi del "Memoriale di Sant'Elena" Napoleone si esprime così:
"Il popolo di Parigi pensava che eliminando Robespierre avrebbe distrutto la tirannia, mentre lo scopo della sua eliminazione era in realtà quello di farla rifiorire più rigogliosa che mai. Ma una volta caduto Robespierre, l'esplosione fu tale che, nonostante tutti i loro sforzi, i terroristi non furono mai più capaci di riguadagnare il sopravvento"
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Napoleone nella sua fredda e ragionata analisi comprende bene che la Rivoluzione dopo aver esaurito la sua spinta iniziale, avrebbe lasciato posto a un nuovo ordine.
Le fazioni in campo, però erano troppe e nessuna di esse avrebbe preso il sopravvento. Solo un uomo dalla personalità forte, un vero leader poteva prendere in mano la situazione e guidare la Francia.
Napoleone ebbe sempre la percezione di essere l'uomo del destino.
Gli anni del "Terrore" avevano spaventato i nuovi ricchi, quella borghesia che si andava affermando sempre di più come classe dirigente.
Si imponeva un freno, ma in realtà si rischiava, come ben dice Napoleone, di attraversare altri periodi di violenza con le varie fazioni intente a farsi la guerra per la conquista del potere.
In questo marasma fatto di guerre, violenze, idee e partigianerie fa la sua comparsa Napoleone.
Il 18 brumaio 1799 Napoleone conquistò il potere ( se vuoi saperne di più leggi : Ecco cosa accadde il 18 brumaio 1799).
Da quel momento comincia l'epopea napoleonica. Bonaparte consolida il potere fino a diventare Imperatore.
Tutta l'Europa è ai suoi piedi dopo che egli ha sconfitto ed umiliato tutti gli eserciti nemici.
Come giudicare Napoleone?
Fu un orco? Fu un tiranno?
Certo i Francesi qualcosa dovettero cedere in termini di libertà, basti pensare ai giornali che non erano proprio liberi di pubblicare quello che volevano, ma acquistarono in sicurezza e ricchezza.
Capitolo guerre.
Molti affermano che Napoleone sia stato un guerrafondaio, che molti conflitti potevano essere evitati risparmiando migliaia di vite umane.
C'è una parte di verità in questa affermazione, forse qualche spargimento di sangue poteva essere evitato, forse Napoleone a un certo punto credette di essere invincibile e si spinse in alcune imprese evitabili (guerra di Spagna). La stessa Campagna di Russia fu un azzardo che costò la vita a migliaia di persone e che poteva essere gestita in maniera diversa.
Related: leggi l'articolo di History.com sull'epilogo della guerra in Spagna
E' difficile "riconsiderare" la storia.
Napoleone poteva certamente abbassare le sue mire espansionistiche, ma egli credeva che avere in mano il controllo dell'Europa avrebbe consolidato la pace.
Il "vecchio mondo" non si sarebbe arreso così facilmente, per cui era necessario imporre gli eserciti francesi e far propagare come un virus la forza delle idee della rivoluzione.
La maggior parte dei conflitti, infatti furono la naturale conseguenza della Rivoluzione stessa.
Leggi: Napoleone e la Rivoluzione
Il credo del 1789, aveva gettato nel panico i regnanti di Europa i quali pensavano a una rapida Restaurazione.
La Francia fu costretta da subito a difendere le sue frontiere dal tentativo di riportare sul trono Luigi XVI o i suoi discendenti.
Prova ne sia il fatto che alla fine del periodo napoleonico il tentativo fu proprio quello di riportare indietro le lancette del tempo al 13 luglio 1789 o poco prima.
Il Congresso di Vienna ebbe proprio questo compito.
Approfondimenti: articolo di britannica.com sul Congresso di Vienna
Tentativo chiaramente utopistico.
Il progresso, la propagazione degli ideali della Rivoluzione, la voglia di libertà, la rapida ascesa della borghesia, l'incipiente rivoluzione industriale erano tutti fattori inarrestabili.
I conflitti non erano evitabili. Due mondi si affrontavano e uno solo doveva essere il vincitore.
La grande abilità di stratega di Napoleone, la sua capacità nel gestire gli uomini e di condurre le guerre portarono la Francia a dominare l'Europa.
Un così grande predominio da parte francese non poteva durare. L'Austria, la Prussia, l'Inghilterra e la Russia non potevano rimanere in posizione subalterna.
La personalità di Napoleone non permetteva nemmeno delle alleanze.
L'accordo con lo Zar Alessandro si basava più su un rapporto di forze sbilanciato a favore di Napoleone che da un reciproco interesse.
Bastarono pochi anni e Napoleone si ritrovò da solo ad affrontare in armi il resto dell'Europa.
Napoleone poteva agire diversamente?
Probabilmente no. Bonaparte avrebbe potuto limitare i conflitti difendendo i confini della Francia, ma i suoi avversari non si sarebbero accontentati e lo avrebbero accerchiato e sconfitto.
Napoleone doveva per forza portare la guerra al di fuori della Francia.
Il corso della storia era già scritto anche se furono commessi degli errori politici da parte di Bonaparte.
L'Imperatore è, quindi credibile quando dice che avrebbe preferito dedicare tempo e impegno alla costruzione di una Nazione Francese libera e moderna, invece che guerreggiare per l'intera Europa.
Le riforme, il codice civile sono la prova di una sincera propensione e capacità da parte di Napoleone a essere uomo di stato e non generale prestato alla politica.
Questa veste di statista è quella che Napoleone volle presentare nelle sue memorie. Egli rispondeva, così alle accuse di sterminatore, di orco che aveva distrutto intere generazioni di giovani europei.
Bonaparte sottolineava l'ineluttabilità delle sue scelte, la necessità di guerre che non aveva potuto evitare e a sostegno di ciò citava tutte le lettere i dispacci che aveva inviato ai sovrani di Inghilterra, Austria, Prussia e Russia nei quali cercava sempre una via pacifica.
Napoleone non fu un tiranno, mel senso comune del termine. Certo il suo fu un governo che si basava su un feroce controllo di tutto ciò che avveniva all'interno e all'esterno della Francia.
Al corpo di polizia di Fouchè nulla sfuggiva e ci furono evidenti limitazioni della libertà in nome della sicurezza nazionale.
Il governo di Napoleone, però non sottomise mai nessuno. L'uguaglianza fra i cittadini fu garantita. Tutti potevano accedere a qualsiasi carica dello Stato. Il merito fu premiato.
Il controllo e il potere della Chiesa Cattolica fu quasi del tutto annullato.
Leggi: Napoleone e la religione
Le leggi vennero applicate senza distinzioni e senza favoritismi.
Napoleone fondò una società equa e per questo non fu un tiranno.
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