lunedì, dicembre 19, 2011

Il perfido carceriere di Sant'Elena

Hudson Lowe, il perfido carceriere di Napoleone a Sant'Elena.

Ecco come lo definisce l'Imperatore:

" Ho veduto Prussiani, Tartari, Cosacchi; ma non ho mai veduto un uomo così orribile, così ributtante: egli ha il delitto impresso sul volto.
Io ho potuto lagnarmi, talvolta delle maniere dell'Ammiraglio, di certe durezze, poco a proposito, ma egli non rassomigliasi nè punto, nè poco a questo vile Prussiano"
(tratto dalle memorie del medico irlandese O'Meara)

Napoleone soffrì molto per le angherie che dovette subire da questo piccolo uomo, Hudson Lowe il suo nome, che applicò in maniera becera gli ordini che venivano da Londra.

Ma non le ristrettezze, non la miseria, non la perdita della libertà,  Napoleone soffriva per il mancato rispetto per l'uomo.

Egli era un soldato abituato al rancio, per questo anche una vita grama non lo spaventava, però si indignava di fronte al disprezzo che Lowe nutriva per lui.

Napoleone si sentiva in prigione, il suo non era un esilio, ma una vera e propria carcerazione a tutti gli effetti.

Lowe-Napoleon

La versione di Napoleone


Napoleone avrebbe voluto far conoscere al mondo intero le disumane condizioni in cui il governo britannico lo teneva in esilio con l'aiuto di un aguzzino senza cuore.

Ma la sua intelligenza era così possente ( leggi a questo proposito:Napoleone e l'impronta del genio), da rendersi conto che il suo riscatto e la sua vendetta passavano attraverso il racconto di quanto accadeva a Longwood.

hudson lowe


E la Storia, come al solito ha reso Giustizia, Hudson Lowe è dimenticato e disprezzato, l'Imperatore, la sua vittima invece sarà ricordato per sempre.

Cosa spingeva Hudson Lowe ad essere così perfido nei confronti di Napoleone?

La difesa del Governatore


Premettiamo che una volta tornato in patria l'ex governatore di Sant'Elena respinse di fatto tutte le accuse che lo riguardavano definendole false e comunque secondo il pensiero di Lowe si trattava di ordini che provenivano dall'Inghilterra a cui si doveva attenere.

A questo proposito è utile leggere: 

THE CAPTIVITY OF NAPOLEON AT ST. HELENA FROM THE LETTERS AND JOURNALS OF THE LATE LIEUT.-GEN. SIR HUDSON LOWE, OFFICIAL DOCUMENTS NOT BEFORE MADE PUBLIC.
By WILLIAM FORSYTH.


C'è qualcosa di vero in queste affermazioni?

Dal governo inglese giungevano istruzioni precise atte in primo luogo ad evitare una clamorosa fuga dell'Imperatore e poi, con sottile perfidia c'era l'intento di mortificare l'uomo.


Lowe un uomo inetto


Hudson Lowe ebbe la colpa di applicare gli ordini ricevuti più come fosse un burocrate che un soldato. 
Il Governatore temeva l'onta di una possibile fuga, per cui restringeva la libertà personale di Napoleone rendendolo di fatto un recluso. L'ossesione di Lowe era quella di conoscere tutti i movimenti dell'Imperatore, le persone che frequentava, i libri che leggeva, i discorsi che teneva. 

Ogni desiderio di Bonaparte che gli veniva rappresentato veniva preso come un possibile pericolo per cui nessuno di essi venne mai accettato.


napoleone a sant'elena


Napoleone avrebbe voluto soggiornare in un altro punto dell'isola, più riparato dal vento e meno battuto dal sole o almeno con possibilità di ombreggiatura. Ebbene anche questa richiesta fu rigettata. Hudson non decideva mai, prendeva tempo, rimuginava, ma poi negava il suo assenso sempre e comunque.

La Corsica che ritorna


Qualche storico ha legato il comportamento di Lowe ai suoi trascorsi corsi. Sì, perchè per un insolito scherzo del destino il "Grande Corso" fu tenuto prigioniero da un soldato che era stato di guarnigione ad Aiaccio e comandante di un piccolo drappello di soldati corsi.
(il tema dell'isola ricorre spesso nella vita di Napoleone, ricordiamo le mirabili parole di Victor Hugo al riguardo: leggi)


Un uomo piccolo Lowe, che non aveva compreso l'enorme personalità di Napoleone , che non ebbe la percezione che il suo comportamento avrebbe castigato al momento l'Imperatore, ma ne avrebbe riabilitato la figura.

Il Memoriale di Sant'Elena di Las Cases, ma più di esso il "Napoleone in esilio" del medico inglese O'Meara  ( liberamente scaricabile da Google books - download) misero in piena luce le angherie di Lowe che da eroe divenne il perfido carceriere.

L'ex Governatore di Sant'Elena tentò di difendersi, citò O'Meara per diffamazione, ma ormai la sua fama nefasta si era diffusa in tutta Europa.


Leggi anche: Las Cases e il Memoriale di Sant'Elena

Ma chi era Hudson Lowe?

Hudson Lowe


Lowe nasce nel 1770, quindi un anno dopo Napoleone. Comincia la sua carriera come chirurgo e ottiene una sottoluogotenenza per aver ben curato un colonello. 
Il suo aspetto fisico, come ebbe a dire lo stesso Napoleone era modesto. Capelli rossi, folte sopracciglia, mingherlino e di bassa statura. 

Un individuo sgradevole e brutto.

La sua carriera di soldato fu del tutto anonima, occupò quasi sempre cariche che lo tenevano lontano dalle armi. Fu soprattutto un soldato da scrivania.

Come detto prima, il destino cominciò a incrociare la sua vita con quella di Napoleone. Lowe, infatti fu posto al comando di un drappello di volontari corsi che cercarono di difendere, invano l'isola di Capri dall'assalto del generale Lamarque.


Una scialba carriera


La carriera del futuro aguzzino di Napoleone prosegue scialba, sempre a capo di branchi di spie. Lo ritroviamo in Sicilia e poi nel 1813 a l seguito di Blucher come commisario inglese. Partecipa poi come figura di secondo piano alle campagne di Francia del 1814  e 1815.

I suoi intrighi, la sua attività di spionaggio lo portano ad avere la benevolenza del ministero inglese e così riesce ad avere la nomina a baronetto.

La storia successiva parla di un Napoleone sconfitto a Waterloo, (qui una sorpresa per gli amanti delle miniature) della sua abdicazione e del suo porsi nella mani inglesi.

Bonaparte non si aspetta che le potenze alleate lo dichiarino prigioniero di guerra e lo mettano proprio nelle mani del nemico di sempre di Napoleone: l'Inghilterra.

Ancora un esilio, ma questa volta non si tratta della bell'isola d'Elba, ma bensì di uno scoglio nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico: Sant'Elena.

Il governo inglese chi pensa di nominare come Governatore dell'Isola?

Hudson Lowe, meschino burocrate ansioso di compiacere il più possibile i potenti di turno.

Ho già descritto la condotta bieca da perfido carceriere avuta da Lowe.


Come fu la  sua vita dopo Sant'Elena?


Appena dopo la morte di Napoleone, Lowe tornò in patria accolto con tutti gli onori. Qualcuno disse che Lowe avesse accumulato a Sant'Elena una fortuna economica poco spiegabile. 

Come accennato prima il clima cambiò ben presto. Gli scritti che provenivano da Sant'Elena di coloro che erano stati testimoni oculari, cominciavano a far luce su quanto era accaduto nella piccola isola.

Lowe venne anche affrontato dal figlio di Las Cases, Emanuel che più volte lo sfidò a duello. Lowe non volle mai accettare, anzi denunciò Las Cases.
La sua condotta vigliacca, tipica del personaggio, gli inimicò gran parte della classe dirigente londinese. 

Lo stesso Wellington (leggi il bel libro di Aldington) prese le distanze dall'ex governatore.

In seguito Lowe sbarcò in Francia dove venne di nuovo affrontato dal Las Cases, anche stavolta egli fuggì l'incontro, ma Las Cases fu vittima di un agguato che per poco non lo uccise.

Tutti pensarono a Lowe.

In Europa non c'era più posto per lui, per cui ottenne la nomina a governatore di Ceylon , ma anche in quel luogo lontano l'eco del suo vile comportamento a Sant'Elena gli provocò gravi difficoltà.

Lowe torno in Europa. Speculazioni sbagliate gli fecero perdere quasi tutti i suoi averi. 

Egli finì i suoi giorni nel gennaio del 1844 povero e solo poichè anche la moglie lo aveva abbandonato.

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Related: Sant'Elena, la fabbrica della leggenda napoleonica

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo Sir Hudson Lowe è ricordato ed è ben lungi dal cadere nell'oblìo, perché è stato proprio il carceriere spietato di Napoleone. Pur con infamia, anche lui è passato alla storia.

Velester ha detto...

Il miglior memoriale resta quello del Generale de Montholon, che restò al fianco fino alla morte.
Qui sono riportati i tanti discorsi di Napoleone che affrontò argomenti storico-filosofici e teologici molto "scomodi" all'Europa positivista e massonica del XIX secolo, motivo per cui si cita sempre e solo il memoriale di Las Casas che visse a Sant'Elena solo i primi diciotto mesi dell'esilio.

Velester ha detto...

Il miglior memoriale resta quello del Generale de Montholon, che restò al fianco fino alla morte.
Qui sono riportati i tanti discorsi di Napoleone che affrontò argomenti storico-filosofici e teologici molto "scomodi" all'Europa positivista e massonica del XIX secolo, motivo per cui si cita sempre e solo il memoriale di Las Casas che visse a Sant'Elena solo i primi diciotto mesi dell'esilio.